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Berlusconi: "Decreto? Vediamo..."

Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, conferma che il Consiglio dei ministri di questa sera potrebbe varare un decreto per risolvere la questione del caos liste. Durante una pausa nei negozietti vicino a Palazzo Grazioli, ai giornalisti che gli chiedevano notizie sul possibile dl, il premier ha risposto: "Vedremo. Alle 19.30 c'è il cdm". Il decreto interpretativo - La decisione di fissare alle 19.30 il Consiglio dei ministri è stata presa al vertice di palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e diversi ministri. Con loro anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che stamane è salito al Quirinale per partecipare con il Capo dello Stato a una cerimonia pubblica. In mattinata l'idea che si era fatta strada era quella di un decreto interpretativo sulle modalità di consegna e acquisizione delle liste. Ora si stanno valutando diverse ipotesi, ma la linea iniziale potrebbe essere confermata.   Il Colle aspetta - Spiega il coordinatore Pdl Sandro Bondi: "Il Governo sta cercando una soluzione che probabilmente verrà presa tenendo conto dei rilievi del Presidente della Repubblica, perchè è evidente a tutti, che se viene a mancare la competizione tra le maggiori forze politiche, il risultato elettorale sarebbe falsato e noi diremmo le stesse cose se ad essere escluso fosse stato il Partito Democratico". Il ministro Ignazio La Russa ha riferito che ci sono diversi contatti con il Quirinale, contatti confermati di fatto dalla presidenza della Repubblica, che attende di vedere il testo del provvedimento per esprimere una sua valutazione.   Il Pd aspetta i ricorsi - Dal Pd viene una chiusura netta alle ipotesi di provvedimenti di sanatoria. Pierluigi Bersani ha bocciato l'ipotesi di un rinvio o di "strane scorciatoie", e ha invitato invece ad attendere "le decisioni degli organi competenti". "Loro stanno governando il Paese e devono rispondere per il Paese, non per la lista di quello o di quell'altro - ha attaccato il leader democratico - Questo è un problema di cui devono caricarsi se vogliono governare, altrimenti si riposano e vanno a casa". La linea, insomma, è quella di attendere il pronunciamento del Tar che, si fa notare al Nazareno, già ieri ha dato ragione alla Polverini. "Nessun provvedimento legislativo ci vede favorevoli - spiegano al Pd - se ci sono ricorsi in corso, basta avere pazienza e dove il problema è ovviabile si può ovviare. Aspettiamo i ricorsi e poi vediamo". Ovviamente, il Pd valuterà le mosse del governo, leggerà il testo varato e valuterà. Ma la linea è di non cambiare le regole in corsa e attendere il Tar. Chiusura anche da Idv, e il capogruppo alla Camera Massimo Donadi afferma: "L'ipotesi del decreto interpretativo di cui parla La Russa è pura fantasia".  

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