Regionali, ride solo la Bonino

Si dice che tra i due litiganti il terzo goda. Ma ormai anche la saggezza popolare sarà costretta  a piegarsi davanti al caos che sta trasformando le Regionali in una tragicommedia. Certo, non è finita, ma nell'attesa c'è chi se la ride. Su tutti Emma Bonino. La candidata laziale del centrosinistra, partita in svantaggio rispetto a Renata Polverini rischia ora di vincere per assenza di avversari. Altro che due litiganti. Ovviamente la leader Radicale mantiene un aplomb istituzionale. «Non so come andrà a finire - dice a chi la interroga sulla vicenda -, immagino il Pdl andrà al Tar e al Consiglio di Stato. Non mi rallegro di non avere la lista competitor, ma francamente non me ne sento responsabile». «È vent'anni - aggiunge - che nessuno ha voluto cambiare questa legge imbarazzante, obsoleta e ridicola, solo i piccoli partiti si sono battuti. Ci sono procedure inadeguate ad un paese civile. Stiamo discutendo di diritti indispensabili dei cittadini. Che comunque potranno votare anche se sarà esclusa la lista del Pdl perché ci saranno altre liste che possono scegliere, quindi si tratta di un problema gestibile». Sarà, ma è un po' difficile dire che sia dispiaciuta per quanto è accaduto. E infatti ieri, quando nella sede dei Radicali è arrivata la notizia dei ricorsi rigettati nel Lazio e in Lombardia, subito sono partiti gli applausi. Una reazione che ha costretto il partito a diramare una nota in cui spiegava che «come documentato in audiovideo su www.radioradicale.it, su oltre 50 presenti, solo due, al massimo tre persone hanno timidamente applaudito, e sono subito stati redarguiti dai dirigenti Radicali e dagli altri militanti presenti alla conferenza stampa». Intanto, mentre Renata Polverini è alle prese con tecnicismi e carte bollate, Emma continua la sua campagna elettorale. Ieri ha incontrato l'Unione degli industriali e delle imprese di Roma, stamattina sarà a viale Regina Margherita per un faccia a faccia con l'Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive) e poi agenda piena fino a domenica. Insomma, forse aveva ragione il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti quando, a chi gli faceva notare il ritardo con cui partiva la campagna elettorale della candidata del centrosinistra, replicava che «l'importante non è partire primi è arrivare primi». Adesso Bonino comincia a crederci e, con lei, comincia a crederci il Pd di Pier Luigi Bersani che, senza candidati del centrodestra, rischia di vincere due Regioni già date per perse. Occhio, però, a non mollare la presa. «La legalità non è solidarietà» replica la leader radicale a chi le domanda se sia disponibile ad un gesto di solidarietà verso il Pdl. Correre da soli sarà anche antisportivo, ma è sicuramente meglio.