Il Popolo della Libertà scende in piazza
Liste, il premier sale al Quirinale
La lista provinciale di Roma del Pdl resta fuori dalle elezioni regionali. L'ufficio centrale regionale della Corte d'Appello, poco prima delle 18, ha infatti respinto l'istanza presentata dai legali azzurri per impugnare l'ordinanza dell'ufficio circoscrizionale provinciale e ottenere l'ammissione della lista alla competizione elettorale in programma il 28 e 29 marzo, dopo la mancata iscrizione di sabato scorso. «Il Pdl non ha rispettato il termine delle ore 12 previsto per la presntazione della lista». Questa la motivazione cardine espressa dalla Corte d'Appello in una conferenza stampa convocata a via Varisco alle 19.30. Tra i passaggi della motivazione - che sarà resa pubblica questa mattina - si legge che «alle 12, dagli atti a disposizione, emerge che nessuno del Pdl era nella sala» adibita alla ricezione delle liste e che «alle 12.30 era tutto chiuso». Il mancato rispetto del Pdl del termine ultimo per la consegna della documentazione è stato motivato nel rigetto dell'istanza sulla base dei verbali delle forze dell'ordine presenti sabato a Palazzo di Giustizia. La seconda mazzata giudiziaria nel giro di pochi giorni, in ogni caso non ferma il Popolo della libertà. «Domani (oggi ndr) alle 17 qui saremo in tantissimi. Vogliono la prova di forza della piazza e domani gliela daremo», ha tuonato dal palco di piazza Farnese dal candidata alla presidenza del Lazio Renata Polverini, dopo aver incontrato in mattinata Letta, Fini e Alemanno. «Dobbiamo mantenere i nervi saldi, la campagna elettorale continua. Io sto benissimo: qui nessuno ha la minima intenzione di mollare. La gente si aspetta un cambiamento e noi siamo l'unico possibile. Abbiamo coraggio e non molleremo», ha arringato la folla la Polverini. Secondo il coordinatore regionale e quello romano Pdl, Vincenzo Piso e Gianni Sammarco «la battaglia politica si è ormai trasformata in una battaglia di libertà». Alla manifestazione di oggi a piazza Farnese ci sarà anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Poi, alle 19, il premier e il presidente della Camera inconteranno tutti gli eletti romani del Pdl all'hotel Excelsior: tutti avanti con Renata, qualasiasi sia l'esito giudiziario. Intanto, i legali del partito preparano il ricorso al Tar per ottenere l'ammissione della lista. L'atto è quasi pronto e verrà depositato entro domani, l'udienza davanti al Tribunale amministrativo si celebrerà martedì o giovedì prossimo. Il procedimento avrà tempi rapidi: l'udienza collegiale sarà la prima utile, ma non si esclude un'udienza ad hoc. La decisione finale, compeeso l'eventuale ricorso al Consiglio di Stato, dovrà avvenire entro il 13 marzo, data prevista per la pubblicazione dei manifesti elettorali. In caso contrario il Pdl, se ammesso, potrà chiedere il rinvio del voto. «Il provvedimento di rigetto offre una ricostruzione contraddittoria e sarà uno dei motivi del ricorso - ha spiegato il responsabile dell'ufficio elettorale Pdl Ignazio Abrignani - e non risponde alla principale lesione subìta dal nostro partito: l'aver impedito i nostri delegati di presentare la lista, atto dovuto per legge e oggetto della nostra denuncia penale». Per quanto riguarda il ricorso sull'esclusione del «listino», che comporta l'esclusione della Polverini e di tutte le liste collegate, la decisione della Corte d'Appello arriverà stasera o, al più tardi dommattina. I Radicali, nella loro ricostruzione fatta ieri alla stampa, hanno invece affermato che «uno dei delegati Pdl, Giorgio Polesi, alle 11.45 di sabato era presente in tribunale, ma non è entrato senza che vi fosse violenza o minaccia fino alle 12.45, nonostante la stanza 23 dell'ufficio elettorale fosse vuota. Perché?». Diego Sabatinelli, Atlantide Di Tommaso, Mario Staderini e Gerardo Labellarte hanno annunciato di voler sporgere querela per diffamazione contro la Polverini e La Russa.