«Mamma mia, resta soltanto il suicidio»
Comeva onorevole Celori? «Sono sull'orlo del suicidio». Quest'estate in spiaggia si vedevano gli striscioni trainati dagli aerei con la scritta Vota Luigi Celori alla Regione Lazio... «Sì, ho cominciato la campagna elettorale a giugno». Ci tiene davvero a essere rieletto... «Certo che ci tengo. Io ci credo. Mi sono iscritto alla Giovane Italia nel 1968». E adesso rischia di non essere in lista. Anzi rischia di non esserci proprio la lista. «Già. Mi auguro che la reintegrino. Come fa a restare fuori un partito che a Roma e provincia ha il 50 per cento dei voti?» Quante telefonate ha ricevuto oggi? «Tante». Quaranta, cinquanta? «Più di cento. Dalle 13 in poi, appena si è saputo che quelli non avevano presentato le candidature al Tribunale». Quelli sarebbero Milioni e un altro. Anche lui è di Fi? «No, l'altro è di An. Vanno in coppia, come i carabinieri». Lei hai mai presentato le liste? «Certo, nel mio Comune, a Pomezia. L'ho fatto la prima volta nel 1993, non ho nemmeno dormito, stavo lì alle 9. Ho ricontrollato le carte trecento volte». I due del Pdl evidentemente no. «Sono ragazzi incauti». Li ha chiamati, ha protestato? «No. Spero che tutto si risolva». E adesso? Saranno puniti? «Veramente io me la prenderei con chi li ha indicati». Con chi? «Non lo so». Con Piso e Tajani? «Me la prenderei anche con chi ha indicato questi altri due». E se la lista viene esclusa lei che farà? «Non ho problemi. Sono consigliere a Pomezia e faccio l'imprenditore». Stabilimenti balneari? «Uno». Ma è vero che ha speso 2 milioni di euro per la campagna elettorale? «No, meno». Quanto meno? «Niente. Ho tanti amici che mi sostengono». Sono loro che l'hanno chiamata? «Sì e spero che non saranno delusi». Se il Tribunale dovesse bocciare il ricorso, chi voterebbe? «Non ce voglio nemmeno pensa'».