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L'ira di Silvio per il Lazio

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Lagiornata non è cominciata nel modo migliore. Appresa la notizia della mancata presentazione in tribunale della lista Pdl per il Lazio, Berlusconi è andato su tutte le furie. Gli interrogativi: ma com'è possibile? Cosa è successo? Il premier si è attaccato al telefono, chiamando alcuni dei suoi più stretti collaboratori, chiedendo loro di essere informato passo passo e soprattutto di risolvere il caso. E via ad un tam tam di telefonate tra i tanti colonnelli di via dell'Umiltà: tutti increduli per quello che è successo ieri mattina al tribunale romano. Si aspetta, a questo punto, di sapere se il ricorso presentato ieri pomeriggio dal responsabile dell'ufficio elettorale di via dell'Umiltà Ignazio Abrignani verrà accolto. «Siamo fiduciosi», spiegano dal partito. Altrimenti? «Passeremo agli altri gradi». Il verdetto dovrebbe arrivare oggi in giornata. Nelle altre regioni invece, tutto va secondo programma. Dalla Lombardia, alla Campania, dalla Toscana alla Calabria le liste del centrodestra sono state depositate nei tribunali di competenza. Sono elenchi diversificati: ci sono parenti, amici e collaboratori. Soprattutto, come preannunciato dal premier qualche settimana fa, a dominare sono i giovani: molti esponenti del movimento giovanile, qualche corodinatore cittadino, e persino militanti. Tra loro Francesco Pasquali e Veronica Cappellaro, giovani pidiellini, coppia sulla vita e insieme nel listino per il Lazio. Cominciamo dalla Lombardia, dove è in corsa Roberto Formigoni per il suo quarto mandato. È in campo la tanto contestata Nicole Minetti (25 anni), igienista mentale del premier. C'è anche il fisioterapista del Milan Giorgio Puricelli. C'è poi la lista Pdl per la Campania, elenco su cui si è lavorato fino a venerdì notte. C'è tutta la pattuglia degli uscenti, un nutrito gruppo di sindaci, un ministro e tante new entries. Come ampiamente annunciato, la lista del Pdl nella circoscrizione di Napoli sarà guidata dal ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna seguita da un'altra big del partito, Alessandra Mussolini. Scorrendo l'elenco si scorge il nome di un figlio d'arte, Angelo Gava, primogenito dell'ex ministro democristiano dell'Interno Antonio, dell'ex meteorina Giovanna Del Giudice, dell'ex questore di Napoli Franco Malvano e di Luciana Scalzi, assistente del coordinatore nazionale del partito Denis Verdini. Contrariamente a quanto chiesto dal Cavaliere, e cioè di avere «liste pulite», negli elenchi del centrodestra c'è anche qualche indagato. Come Tato Greco, indagato per associazione a delinquere nell'inchiesta sull'affare Tarantini, corre per il Pdl con la lista «Puglia prima di tutto». Capitolo collaboratori, come Ernesto Irmici (portavoce di Fabrizio Cicchitto) e Carlo de Romanis (assistente di Antonio Tajani). In Piemonte c'è Carla Spagnuolo, collaboratrice di Enzo Ghigo, e Angelo Mastrullo, capo di gabinetto del sottosegretario alal Difesa Guido Crosetto. A questo punto, può cominciare la campagna elettorale vera e propria. Anche se, la partita Lazio mantiene ancora tutti con il fiato sospeso.

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