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Emma e Marco brindano in piazza

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Alle14.30 piazza del Popolo è praticamente vuota. Sul palco allestito dal Popolo Viola per protestare contro la legge sul legittimo impedimento («legittimo un cazzo» recita uno striscione) si esibisce Andrea Rivera. I fasti del «No-B day» del 5 dicembre sembrano lontani. Alla fine la polizia conterà 10mila persone contro le 50mila degli organizzatori. Seduto ad un tavolino del bar Canova all'inizio di via del Babuino Marco Pannella, immancabile toscano in una mano, ha appena preso un caffé. Fa per alzarsi quando dalla piazza, attorniata da una folla di giornalisti, arriva Emma Bonino. La candidata governatore del Lazio ha appena interrotto lo sciopero della fame e della sete. «Ieri sera ho sorseggiato un cappuccino - spiega - anche perché non volevo finire in ospedale. Ma stamattina i valori della glicemia erano ancora bassi così, a mezzoggiorno, di fronte alle oggettive scadenze di un processo elettorale illegale, ho deciso di sospendere la protesta». Pannella l'abbraccia e Emma, tra gli applausi dei presenti, si siede al tavolino. I due bisticciano, sembra uno sketch con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Passa Vittorio Di Battista, vulcanico impreditore viterbese: «Sono culturalmente fascista, ma voto per te». Lei sorride poi si concede un bicchiere d'acqua con limone e zucchero. C'è da brindare. «Vi dò una notizia - dice ai giornalisti Pannella - che il Pdl non è riuscito a presentare le liste nella provincia di Roma». Risate generalizzate. Poi la candidata attraversa la piazza. Strette di mano, foto, interviste e se ne va. Alle 16, con un po' di ritardo, inizia la manifestazione del Popolo Viola. Il canovaccio è sempre lo stesso: insulti bipartisan a Silvio Berlusconi e Massimo D'Alema (anche Francesco Rutelli raccoglie salve di fischi). Ma la vera notizia della giornata è quella che dagli uffici del tribunale. «Il Pdl non è riuscito a presentare le liste nel Lazio» annuncia Gianfranco Mascia, uno dei portavoce del popolo viola. Poi rettifica: «Solo in provincia di Roma. Ma è comunque una bella notizia».

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