Non è ancora Tangentopoli due
Ridimensiona la tensione palpabile nella società civile per il possibile scoppio di una nuova Tangentopoli il presidente della Corte dei Conti del Lazio, Salvatore Nottola, presentando ieri a Roma l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2010. «Oggi è presto per parlare di Tangentopoli, ma ci sono dei casi. Aspettiamo di vedere ma speriamo che non sia così». Per Nottola, infatti, «la corruzione per il nostro Paese è un nervo scoperto ma i danni al pubblico erario sono da ricondurre in primo luogo ad illeciti amministrativi o meri errori di negligenza». Fa più danni dunque la distrazione e la noncuranza di chi è incaricato della gestione della cosa pubblica dunque che il dolo degli amministratori. Non solo. A rendere poco competitiva l'azione della pubblica amministrazione e, soprattutto, meno efficiente e più costosa sono, secondo il presidente, le consulenze esterne Per Nottola si tratta di un vero cancro per i conti pubblici. Miliardi sprecati in attività che potrebbero essere svolte dal personale pubblico. Le consulenze esterne spesso nascondono assunzioni indebite». E a dare un esempio numerico ci ha pensato il procuratore regionale, Pasquale Iannantuono, che ha riportato i dati della Ragioneria Generale dello Stato secondo i quali la spesa per le consulenze nel triennio 2006-2008 non soltanto non si è ridotta, ma è stata anzi notevolmente incrementata per l'aumento sia del numero sia del costo degli incarichi conferiti, passati infatti da 36.188 a oltre 57 mila consulenze nel 2008. La spesa, in particolare, è passata da 450 milioni di euro nel 2006 a oltre 538 milioni nel 2008 (+19,5%). Tra le buone notizie arrivate dalla relazione del presidente la velocizzazione delle istruttorie. Con i «tempi di fissazione dei giudizi» nell'ambito delle attività della Corte dei Conti del Lazio che si riducono notevolmente. «Dai 12 mesi circa nel 2008 - ha affermato Nottola- siamo arrivati agli 8 mesi nel 2009. Questo ha portato alla definizione di 270 giudizi a fronte degli 178 atti di citazione depositati nello scorso anno». Nottola ha spiegato che l'importo delle condanne di risarcimento ammonta «a 78,5 milioni di euro circa». Il presidente della Corte dei Conti regionale ha, poi, affermato che per quanto riguarda il contenzioso pensionistico «la valutazione non può essere che favorevole essendo confermato il positivo andamento della definizione dei giudizi riscontrato già nel 2008». La relazione è stata anche l'occasione per tracciare un bilancio delle principali sentenze emesse lo scorso anno dalla sezione regionale. Tra queste il riconoscimento della responsabilità dell'ex ministro della sanità, Francesco De Lorenzo e dello staff ministeriale, per la corruzione nel meccanismo di determinazione del prezzo dei farmaci dal 1983 al 1993. La condanna per danno all'immagine è stata per un importo complessivo di 32,5 miliardi di euro. Condanna anche per il danno conseguente all'acquisto, da parte della provincia di Roma, del complesso di beni costituenti la «sala stampa» realizzata dall'agenzia del Giubileo. E ancora condanna per le irregolarità nelle assunzioni presso le Poste Italiane di appartenenti a categorie protette.