La Russa: dolore per l'italiano ucciso L'opposizione incalza: subito via da Kabul

"Esprimo profondo cordoglio ai familiari di Pietro Antonio Colazzo, uomo che, con coraggio e dedizione, operava in una terra pericolosa per migliorare le condizioni di vita del popolo afgano". E' quanto ha dichiarato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ricordando l'italiano rimasto vittima dell'attentato di questa mattina a Kabul.   "La Russa riferisca in Aula" - "Oggi non è il momento delle polemiche, ma del silenzio e del cordoglio verso i familiari della vittima", afferma in una nota Augusto Di Stanislao, capogruppo Idv in commissione Difesa alla Camera. "Ma resta il fatto che da tempo - aggiunge Di Stanislao - l'Italia dei Valori chiede un serio confronto in Parlamento sulla nostra missione in Afghanistan, ma il Governo e la maggioranza fanno orecchie da mercante. È ora che il ministro La Russa venga in aula a riferire se la nostra presenza in Afghanistan corrisponde ancora allo spirito della missione di pace dell'Aisaf".   Exit strategy - Per Di Pietro infatti "in Afghanistan non ci sono più le condizioni iniziali per portare avanti una missione di pace, ma c'è una guerra alla quale la nostra Costituzione vieta di partecipare". Il presidente dell'Italia dei valori pertanto chiede il ritiro delle truppe italiane e la "pianificazione di una exit starategy per portare a casa i nostri soldati". Bersani: missione con poche prospettive - Anche per Bersani è il momento "che la riflessione strategica della presenza in Afghanistan venga approfondita". Per il segretario del Pd "bisogna vedere in quale misura noi otteniamo dei risultati in questa vicenda e quanto l'azione militare riesca ad innescare un'azione politica che coinvolga anche tutti i Paesi confinanti, che dia una prospettiva". "È chiaro che una presenza di pace e di lotta al terrorismo può comportare dei sacrifici - prosegue Bersani - ma deve avere un senso di prospettiva che secondo me manca un pò".