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La par condicio non cambia, il Pd non ci sta

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Nonmi sono mai sognato di portare la mediazione nei palazzi dove si esercitano la mediazione vera e la garanzia». Lo ha sottolineato il presidente della Vigilanza Rai Sergio Zavoli, al termine della riunione di ieri sera conclusasi con un nulla di fatto sull'ipotesi di modifiche al regolamento sulla par condicio. «Non ci sono le condizioni per rivedere il regolamento». È stato il capogruppo del Pdl Alessio Butti a chiudere ogni possibilità di modificare il regolamento sulla par condicio nel corso della riunione della commissione di Vigilanza di ieri sera. Il presidente Sergio Zavoli, in apertura di seduta, aveva subito chiesto alla maggioranza se intendesse «aprire spiragli per riprendere la discussione» e arrivare, quindi, a una modifica. Ma Butti è stato netto: «Il regolamento è stato votato, ampiamente discusso e le conseguenze sono state valutate - ha spiegato -. Si tratta di uno strumento utile per dare il massimo dell'informazione all'opinione pubblica, non si chiude niente e c'è la prima applicazione reale della legge nel rispetto della sentenza della Corte». Il Pd, col capogruppo Fabrizio Morri, ha protestato: «È stata scritta una brutta pagina che non finirà qui, è stato commesso un disastro, si è inteso mettere nel ridicolo la par condicio con un regolamento in palese violazione di una sentenza della Corte Costituzionale, sarà presto impugnato con tutte le conseguenze del caso». «La maggioranza ha confermato le norme bavaglio ma nessuno potrà impedire ai direttori e ai giornalisti di essere obbedienti alle sentenze della Corte, all'articolo 21 e alle leggi sulla par condicio andando in onda senza politici ma illuminando temi e soggetti sociali spesso oscurati o dimenticati. Chi si illude di aver vinto scoprirà di aver perso». Lo ha dichiarato il deputato del Gruppo misto, Giuseppe Giulietti, commentando la decisione della Vigilanza di non modificare il regolamento sulla par condicio. «Ci inventeremo qualcosa per andare ugualmente in onda la prossima settimana», è stato il commento a caldo e in diretta durante la trasmissione «Ballarò», del conduttore Giovanni Floris alla notizia giunta a pochi minuti dall'inizio della puntata di ieri sera con la conferma della commissione di Vigilanza sul congelamento delle trasmissioni politiche in vista delle regionali. In apertura di trasmissione, Floris aveva dato la parola a Roberto Natale, presidente della Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi), che aveva proposto di far svolgere ugualmente le trasmissioni su temi di interesse dei cittadini.

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