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Nel Lazio il listino delle mogli A Napoli zuffa tra le dame

Isabella Rauti

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Si chiudono le liste e si scatenano le risse. Nulla di nuovo, si potrebbe dire. Se non fosse per la novità di quest'anno, ovvero che i candidati si stanno scegliendo in mezzo alle voci più disparate, tintinnar di manette, indiscrezioni le più varie e annunci di arresti imminenti. E stavolta nel Pdl tutto ciò conta. E non poco. Perché, nel centrodestra, in mezzo alle risse più o meno verbali, tra ministri che minacciano le dimissioni, assessori che ventilano suicidi, riunioni notturne alla Casa dell'Aviatore (come quella tra giovedì e venerdì con i coordinatori) e deputate che s'accapigliano, la fedina penale linda è diventato un valore da sventolare. E lui? Silvio Berlusconi? Che fa? Media, tratta, ascolta, s'arrabbia, telefona. Ma su un punto sembra perentorio: niente chiacchierati, indagati o a rischio arresto. Parte l'operazione liste pulite. LazioÈ l'unica regione immune da rischi giudiziari. Almeno per il momento. E infatti ha già chiuso gran parte della compilazione degli elenchi. Qualche polemica sul listino collegato alla Polverini che infatti è già stato ribattezzato il «listino delle mogli». Compaiono quella di Gianni Alemanno, Isabella Rauti, che è capo dipartimento al ministero delle Pari opportunità, e quella di Fabio Rampelli, Gloria Sabatini, giornalista del Secolo. Entrambe però hanno una robusta storia politica alle spalle, dunque tanto basterebbe a evitare le contestazioni. In lista anche Annalisa D'Aguanno, voluta da Andrea Augello. Compare il nome di Francesco Storace che sarà anche capolista della Destra. L'Udc sistema il re dell'immobiliare Roberto Carlino, e poi Anna Teresa Formisano e Rodolfo Gigli. In quota Forza Italia confermati Ernesto Irmici (Cicchitto), Carlo De Romanis (Tajani), Fabiana Santini (Scajola), e Francesca Pascale (voluta da Berlusconi, lavora da Giro). Manca da individuare ancora una donna forzista. Mentre più delicata la situazione dei due giovani, Federico Iadicicco e Giancarlo Miele. Il loro destino è legato alle vicende fiorentine e toscane. Toscana Dovrebbe entrare il lista Giovanni Donzelli, presidente di azione universitaria. Ma Altero Matteoli mal sopporta il fatto che a casa sua sia stata presa una decisione senza consultarlo. E così, mentre il coordinatore Ignazio La Russa era a colloquio da Berlusconi, il ministro delle Infrastrutture ha fatto sapere che era pure pronto a dimettersi. Bocce ferme e oggi Matteoli andrà in via del Plebiscito. Veneto L'altro giovane dei quattro prescelto è Francesco Pasquali, nel listino per Zaia. Ma è possibile che salti tutto se non si ricompone il quadro in Toscana e dunque anche per i due ragazzi nel Lazio.   Campania Come al solito è il dossier più complicato, dove anche le zuffe sono più sanguigne. Il primo problema si chiama Udeur. Il partito di Mastella non sembra nelle condizioni di fare una lista propria, così i ceppalonesi dovrebbero essere ospitati in quella del Pdl. Compresa Sandra Lonardo Mastella, la quale non può tornare in Campania per una decisione della magistratura. E il punto è proprio questo: come si fa a candidarla se ha un'inchiesta della magistratura addosso? Ma se non viene inserita, il marito, Clemente Mastella, ha fatto sapere che è pronto a correre da solo. Fuori anche i sindaci al primo mandato come Ciro Borriello (Torre del Greco) e Annarita Patriarca (Gragnano): la regola dovrebbe valere anche altrove. Sempre in tema di indagini e inchieste, in lista c'è Angelo Gava, figlio di Antonio e nipote di Silvio. Ma ci dovrebbe finire anche Flora Beneduce, moglie di Armando De Rosa, il più grande accusatore dell'ex ministro degli Interni. E Gava non lo vuole. Poi le donne. Mara Carfagna è capolista, ma la cordata Cosentino le ha contrapposto Alessandra Mussolini con lo scopo di toglierle voti. Berlusconi, uscendo ieri dall'aula di Montecitorio, ha detto alla nipote del Duce: «Brava, bel risultato. Così non ci sarà nessun consigliere regionale donna». La Mussolini lo ha rincorso e nella stanza riservata al premier, a quattr'occhi, ha assicurato che se eletta - a differenza della Carfagna - resterà in Campania. Lombardia Non sembra intenzionato a voler mollare la candidatura Giancarlo Abelli, marito di Rosanna Gariboldi, coinvolta nello scandalo bonifiche. La donna, dopo aver fatto due mesi di carcere, ha patteggiato la pena. Il marito corre a Pavia, non solo: vuole anche diventare coordinatore regionale del Pdl in Lombardia. Non si sa come dirgli di no visto che formalmente non è indagato. Questione spinosa anche quella di Massimo Buscemi, socio in affari della Gariboldi, pure lui candidato. Qualche giorno fa ha annunciato la sua discesa in campo con una festa faraonica prendendo in affitto un intero padiglione della Fiera di Milano con 8500 persone. Sono arrivati anche Lele Mora e Patrizia Rossetti. Oltre a Roberto Formigoni, Guido Podestà, Daniela Santanché, Paolo Berlusconi, Maurizio Lupi, Antonio Tommasini, Mariella Bocciardo. Domanda: mo' chi alza il telefono e gli dice che non è più candidato?  

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