La finta di Emma: "I radicali si ritirano"
La notizia piomba mentre gli ospiti cominciano a prendere posto nel Salone delle all'Eur, per la cena di finanziamento elettorale. «Emma sta per ritirarsi? Ma che dice?» questa la risposta incredula di chi è stato interpellato. Lei fa il giro per i tavoli, stringe mani, elargisce sorrisi come se niente fosse. E quando arriva la domanda diretta si tricera. «No che non mi ritiro. Ci sono dei problemi, è vero ma aspettate almeno il documento, il mio discorso». Il discorso tarda ad arrivare mentre i camerieri cominciano il giro dei tavoli con le portate. In sala molti militanti, pochi nomi noti, assessori regionali, alcuni esponenti delle Asl. Il mondo produttivo? Non c'è o si nasconde; nella lista degli ospiti all'ingresso non figura nessun imprenditore. Secondo il comitato elettorale avrebbero dovuto esserci un migliaio di invitati ma molti tavoli sono pieni a metà. Alle 22 Radio Radicale e i siti della galassia radicale rendono nota la notizia: è in forse la partecipazione della Bonino alle Regionali. Il motivo? La denuncia di illegalità della campagna elettorale. «Se, come è purtroppo ormai probabile,- dice il documento - si dovesse giungere al voto regionale di marzo nelle attuali condizioni di negate legalità e democrazia la decisione del parteciparvi o no s'impone sin d'ora come gravissimo, inevitabile problema di coscienza dinanzi all'inverarsi (per nonviolenti democratici quali siamo)del sicuro rischio di incorrere nel reato di complicità con opere di un regime che negano radicalmente diritti umani, costituzionali, internazionali, individuali e collettivià». Mentre Radio Radicale trasmette al tavolo della Bonino si continua a mangiare con tranquillità. Ci sono accanto a lei il vicepresidente della Regione Esterino Montino, Monica Cirinnà, Massimiliano Iervolino della Provincia di Roma. Alle 22,30 la Bonino sale sul palco. Il suo è un discorso asciutto che descrive una situazione catastrofica. Parla di «degrado» delle istituzioni, di «svuotamento» del Parlamento. Descrive un Paese sull'orlo del baratro dominato da «volgarità, arroganda e squallore» ma soprattutto in preda all'illegalità. E lei si pone come la salvatrice ma avverte che «la partita è stata truccata», che gli altri, ovvero il Pdl, hanno soldi e «supponenza». Nelle sue parole il timore degli avversari, la paura che «come accadde per la Sardegna, Berlusconi scenda in campo, tappezzando le città di mega manifesti e rovesci il risultato». Forse in questo sta il timore di Emma, che non risparmia critiche al segretario del Pd Bersani definito «pacato». Qualcuno in sala incalza: «ma che pacato, quello dorme». E questo timore, la paura della valanga berlusconiana, devono aver ispirato il documento di Radio Radicale. Così mette le mani in avanti, sottolinea che se la sinistra non ce la farà sarà perchè c'è «una disparità finanziaria, manca un contradittorio», perchè mentre a Brunetta si «regalano» ampi spazi sui media, «noi faccciamo i conti con i secondi». Nel pomeriggio la lista Bonino-Pannella aveva depositato presso la procura di Roma, un esposto denuncia nei confronti del dg della Rai Mauro Masi, e dei consiglieri di amministrazione, e dei direttori dei telegiornali per il reato di omissioni d'atti d'ufficio. Ovvero la «mancanza di informazione». La Bonino parla di «momento drammatico e di elezioni drammatiche»; insomma uno scenario cupo dominato da una classe politica che «dovrebbe dare esempio di legalità e invece...» E mentre gli invitati riprendono i posti a tavola, spira già un sentimento rassegnato di sconfitta.