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La casa degli inganni

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Emma Bonino è in svantaggio sulla Polverini. E la sfida per la conquista della Regione Lazio, giorno dopo giorno, diventa sempre più serrata. Ho già scritto che è questa la vera trincea di Silvio Berlusconi e questo giornale ha già detto lealmente ai lettori da che parte sta. Non possiamo tradire la storia e le radici culturali de Il Tempo. Ho anche spiegato le ragioni per cui la Bonino è un avversario forte, temibile e da rispettare. Detto questo, cosa c'è dietro la candidata radicale? Il vuoto politico del Pd, l'imbarazzante parabola a luci rosse del presidente Marrazzo e soprattutto un'amministrazione regionale che ha l'invidiabile record di un debito colossale. Il centrosinistra sta studiando tutte le mosse per non perdere la madre di tutte le battaglie e, come avevamo previsto, ecco saltar fuori dal cilindro il primo coniglio spelacchiato: un mutuo casa regionale per spingere la corsa di Emma. Cinquecento milioni di euro che in realtà sono un fantasma. Una casa degli inganni. Una cifra mostruosa appesa a un provvedimento sgangherato e politicamente ridicolo perché basta leggerlo attentamente per capire il gioco che ci sta sotto: cercare di catturare consensi a Roma e ribaltare un risultato che sembra già scritto. Come leggerete sul nostro giornale, non solo il mutuo è una «sola», ma perfino gli importi erogati hanno un bollino elettorale: 13.500 euro ai non residenti a Roma e 100 mila euro per chi vive in città. C'è perfino una quota riservata alle forze armate, categoria che non ha mai amato la sinistra. Soldi virtuali che, anche se fossero reali, non basterebbero neppure a comprarsi un box. Figuriamoci il voto degli elettori.  

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