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Cosentino convinto dal Cav ritira le dimissioni

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Eper farlo le aspirazioni politiche devono lasciare campo alla ragion di patria. Fino ai sacrifici personali che l'eredità dell'alleanza con l'Udc ha portato con sè. Un quadro che il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, non si è stancato di ripetere con tutti i suoi interlocutori soprattutto in queste ultime 24 ore segnate dallo strappo di Nicola Cosentino. I tempi, sempre più stretti per la volata verso le regionali e le elezioni locali, non hanno però concesso molti spazi alla diplomazia interna del Pdl che, alle prese con dei "cosentiniani" sempre più agguerriti, alla fine ha dovuto seccamente fermare i continui rialzi della posta in gioco. Coinvolgendo in prima persona lo stesso Berlusconi. Ci sono comunque voluti due incontri in poche ore, ieri, per far in modo che il premier convincesse - una volta per tutte - a far compiere un passo indietro a Cosentino in nome dell'unità del partito. E verso sera, nonostante un piccolo giallo sulle dimissioni ritirate, il deputato campano ha accolto l'invito a restare. Ma quello di Cosentino non è un dietrofront incondizionato.

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