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Si vota ma in Transatlantico è caccia al «colpevole»

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NeiPalazzi della politica romana non si parla d'altro: chi è il deputato-cocainomane? Il resto non conta. Così, il Transatlantico di Montecitorio si traforma in un paesotto di provincia. Tutti ne parlano, si informano, fanno nomi. Nel frattempo in Aula si discute il decreto legge emergenze. Già, perché contrariamente alle previsioni della vigilia, il governo non ha posto la questione di fiducia. Non è stata una decisione semplice. L'intesa è stata raggiunta prima con l'opposizione (via il cosiddetto «scudo» per i commissari dell'emergenza rifiuti in Campania) e poi, più faticosamente, all'interno della maggioranza. Su questo fronte è stato determinante Gianfranco Fini che, irritato dalla eccessiva indecisione, ha minacciato di adottare i regolamenti alla lettera anche a costo di far slittare il sì finale alla fine della prossima settimana mettendo più che a rischio l'approvazione di norme importanti come la proroga della sanatoria fiscale per il rientro dei capitali. Le opposizioni esultano e rivendicano il successo, per quanto riguarda il metodo ma anche per il merito, della linea tenuta in queste settimane: il segretario del Pd Pier Luigi Bersani è convinto che si tratti di una chiara vittoria dei partiti di minoranza e che sia la dimostrazione che «a poco a poco le cose possono cambiare». In ogni caso, anche se i deputati di Pdl e Lega speravano in una mezza giornata di riposo, la maggioranza ha garantito, compatta, la sua presenza in Aula. Ha respinto con 275 voti contro i 225 (l'Udc ha ritirato la propria e si è astenuto) le pregiudiziali di costituzionalità. Poi non è mai andato sotto nelle votazioni sugli emendamenti. Tra le novità dell'ultima ora da segnalare quella che prevede che la sospensione fino a sei mesi del pagamento dei tributi nelle zone colpite dalle calamità naturale non sia automatica ma necessiti, di di volta in volta, di una legge «ad hoc». Ai deputati di opposizione che contestavano come questa norma finisse con il danneggiare gli alluvionati cui il sottosegretario Bertolaso aveva promesso risarcimenti e sospensioni dei termini fiscali, il diretto interessato ha risposto: «A differenza di quanto scrivono certi giornali, io ho mantenuto tutti i miei impegni. Manterrò anche questi». La Camera è riconvocata per stamattina. Alle 12.30 iniziano le dichiarazioni dei gruppi trasmesse in diretta televisiva, poi il voto finale e tutti a casa. Con un'unica domanda: chi sarà il deputato-cocainomane?

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