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In campo i giudici dell'Aquila

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Perquesto il procuratore capo, Alfredo Rossini, nei giorni scorsi ha chiesto ai magistrati di Firenze copia degli atti relativi all'inchiesta sugli appalti per il G8, che avrebbe dovuto svolgersi alla Maddalena e fu poi trasferito all'Aquila. «Tante persone sono venute e si sono organizzate per fare speculazioni truffaldine - ha spiegato Rossini -, di questo aspetto ci siamo interessati fin dall'inizio». I magistrati aquilani ritengono che dalle carte dell'inchiesta condotta dai colleghi fiorentini - nella quale è indagato, tra gli altri, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso - possano emergere collegamenti utili alle loro indagini. «Se ce le mandano - ha detto Rossini - possiamo lavorare e guadagnare tempo. La mia idea, su questo caso, è che dovremo lavorare tanto». Da Rossini nessun commento sulle intercettazioni telefoniche nelle quali compare il «Consorzio Federico II», di cui fanno parte tre imprese aquilane e la toscana Btp Spa, coinvolta nell'inchiesta di Firenze. Il Consorzio avrebbe ottenuto appalti per la ricostruzione dell'Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009. E i rappresentanti delle istituzioni aquilane non possono fare a meno di chiamare in causa il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Per il sindaco, Massimo Cialente, che è anche vice commissario per la ricostruzione, «Letta era in buona fede» quando ha dichiarato che nessuno degli imprenditori coinvolti dalle intercettazioni sulle risate la notte del sisma aveva mai messo piede all'Aquila.

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