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Il cannocchiale di Fini: "Apprezzo Maroni"

Gianfranco Fini

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Il Riformista consegna i suoi premi Oscar. Certo non si tratta della statuetta dorata simbolo del maggior riconoscimento cinematografico a livello mondiale, ma di un cannocchiale. Uno strumento per guardare al futuro con il quale il giornale diretto da Antonio Polito ha voluto premiare le maggiori eccellenze politiche e non solo che si sono distinte durante il 2009. Sette in tutto sono stati i riconoscimenti consegnati, ma, l'indiscusso vincitore del Premio della politica è stato il presidente della Camera Gianfranco Fini. Gli sono bastati quindici voti, raccolti tra più di 50 giurati, per potersi fregiare del titolo di miglior politico italiano del 2009. L'anno prima lo stesso riconoscimento era stato dato a Berlusconi e questo è stato lo spunto per Fini al momento della premiazione, di parlare della sua posizione all'interno del partito unico: «In un movimento politico che ha un notevole consenso spero che nessuno possa richiamare l'ortodossia di partito. È fisiologico che in un grande partito ci sia un dibattito, un confronto e anche opinioni dissimili». Nulla di nuovo, verrebbe quasi da dire, dato che in più occasioni il presidente della Camera ha difeso la propria autonomia. Decisamente inaspettate invece le parole che Fini ha usato per commentare le parole del ministro Maroni: «Ho molto apprezzato l'intervista del ministro dell'Interno sui temi dell'integrazione: l'ho trovata di grande equilibrio. Un equilibrio che deve avere chi è chiamato a gestire temi di così grande importanza come l'immigrazione e l'integrazione». Fini riconosce così al ministro leghista di aver dato un segnale di apertura a tutto il mondo della politica di cui, però, rivendica una sorta di paternità: «Sono contento di aver contribuito a mettere in circolo opinioni diverse sull'immigrazione. Io non demonizzo la propaganda ma ci sono questioni sulle quali la politica italiana deve prendere posizione». Ma una piccola soddisfazione contro la Lega Fini se lo toglie scambiando due battute con il governatore del Veneto, Giancarlo Galan: «Complimenti, sei il migliore amministratore». Poi però, pensando al passaggio di testimone alla Lega nella Regione, ironizza: «È per questa cosa che ti mandano via?».

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