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Clan di baroni e giri di raccomandati La cricca non si limitava agli appalti

Inchiesta ugli appalti delle grandi opere, da sinistra Angelo Balducci, Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola

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I tentacoli della cricca non si limitavano agli appalti per i lavori alla Maddalena, ma si estendevano anche alle raccomandazioni per superare gli esami d'ammissione per i corsi di laurea. E a gestire il giro di «favori» era sempre l'ingegnere Angelo Balducci, in carcere per corruzione. Accuse contenute in una informativa del Ros, nella quale gli investigatori spiegano qual era la complicità tra gli indagati e tre professori della facoltà di Architettura. Le accuse sono contenute nell'informativa del 9 ottobre del 2009, nella quale gli investigatori fanno riferimento al «solito sistema gelatinoso» per far superare esami all'università «La Sapienza» grazie alla complicità di tre professori della facoltà di Architettura. Docenti che nel tempo si sono occupati proprio di progettare lavori che poi sono finiti nel mirino della magistratura fiorentina. Nel documento del Ros sono infatti coinvolti Giampaolo Imbrighi, professore di Tecnologia dell'architettura, autore del progetto architettonico della piscina di Valco San Paolo (Mondiali di nuoto Roma 2009) e interressato dall'ingegner De Santis (anche lui in carcere) «per la questione degli Uffizi a Firenze». Il secondo è invece Orazio Carpenzano, professore associato di Progettazione architettonica e Urbana, collaudatore per i lavori del G8 alla Maddalena e coinvolto da De Santis nella «redazione della variante strutturale per la Scuola marescialli di Firenze». E infine, il professor Livio De Santoli, ordinario presso la facoltà di Architettura presso Valle Giulia, autore della progettazione dell'impiantistica della «piscina di Valco San Paolo». Questi professori, in base al lavoro investigativo, si sono dati da fare per far superare ad amici e parenti degli indagati, le prove degli esami previste per l'8 settembre 2009. Non solo. Nell'informativa emerge anche la richiesta arrivata direttamente a Balducci dal monsignor Giovanni Viale Ermes, capo ufficio della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, per raccomandare la figlia di Massimo Spina, direttore amministrativo dell'ospedale Bambino Gesù di Roma. Il primo settembre, alle 10.08, Diego Anemone chiama il professor De Santoli, il quale riferisce di aver «ricevuto la comunicazione e di essere pronto, facendo riferimento al fatto che già gli è arrivato l'input, come richiesto alle 9.20 da Balducci». Alle ore 10.54, inoltre, Anemone conferma alla cugina Claudia (che deve affrontare l'esame), che ha preso accordi per andare giovedì prossimo dal professor De Santoli Anemone: «...a Cla' ...no ...no ...ho fatto ...tutto a posto chicca ...giovedì dobbiamo andare lì intorno alle due ...». Claudia: «Va bene, perfetto». Il 3 settembre 2009, alle 15.43, Anemone fa capire allo zio (padre di Claudia) che l'incontro con il professor De Santoli ha avuto esito positivo «...Tutto a posto lì ...eh ...poi ti dico ...tutto benissimo ...poi dopo dico ...va bene?». A richiesta dello zio, Anemone riferisce che all'incontro ha partecipato anche Balducci: «...Sì ...sì ...io ...pure l'altro ...con i capelli bianchi». Anemone, infine, si riserva di far avere alla cugina Claudia delle istruzioni di dettaglio per la sua partecipazione alla prova di ammissione «... Poi va bè ...sabato quando ...stasera vado su ...domani torno ...dopo dico un paio di cose che devi fare». Per quanto riguarda, invece, la richiesta di raccomandazione per la figlia di Spina, i carabinieri hanno intercettato una conversazione tra Balducci e Viale. Viale: «Carissimo presidente ...sono don Ermes ...scusami se ti importuno ...ti ho chiamato più volte nella giornata di ieri». Balducci: «...Io purtroppo ...guarda ho provato ieri sera ..perché ...(omissis)». V: «Scusami se ti ho importunato, era solo una cosa che era questa». B: «Dimmi». V: «Perché non era mia ...è di Massimo Spina». B: Si». V: «Mi aveva chiesto una cortesia ...ma io non sapevo proprio come». B: «Sì». V: «Come poterlo aiutare, cioè c'è sua figlia che domani alla Sapienza fa questo test per Architettura». B: «Sì... ah! dove?». V: «Alla Sapienza». B: «Sì, Valle Giulia o l'altra?» V: «E ...io penso Valle Giulia ...è Sapienza ...no perché ...l'altra è Tor Vergata, no?» B: «No, no però ce ne sono due alla Sapienza». V: «Allora io mi prendo il ...foglietto che lui mi ha ...le note che lui mi ha dato ...lui mi ha detto allora ...università La Sapienza ...facoltà di Scienze dell'Architettura, Ludovico Quaroni». B: «Quaroni, si, si, perfetto, okay». V: «Lei domani ha questa cosa qui...si questa ...prova».  

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