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Dall'alba al tramonto, e viceversa

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Ogniminuto era sotto controllo. Qualsiasi conversazione, qualunque incontro erano fotografati e ascoltati. Neanche un po' di privacy dal momento in cui usciva da casa a quando si richiudeva alle spalle la porta. Nel mirino sia gli incontri privati sia quelli pubblici. È questa la fotografia della vita di Guido Bertolaso, andata avanti così per molti mesi, da quando cioè è stato iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta fiorentina sul presunto giro di appalti «pilotati» per ottenere i lavori per il grande evento del G8 alla Maddalena. E non solo. I carabinieri del Raggruppamento operativo speciale di Firenze, nell'informativa del 21 febbraio 2009, composta da 235 pagine, ripercorrono tutto il lavoro svolto per ricostruire i rapporti tra i due arrestati, Diego Anemone e Angelo Balducci, Guido Bertolaso e il responsabile del circolo sportivo «Salaria Sport Village». Si tratta di un'attività investigativa fondata soprattutto sulle intercettazioni telefoniche e sul lavoro degli uomini dell'Arma, composto da lunghi pedinamenti, appostamenti e raccolta di materiale fotografico. Il tutto, effettuato in abiti borghesi all'interno di bar, ristoranti, strade, piazze, in automobile e anche nelle hall degli alberghi dove avvenivano gli incontri a luci rosse tra alcuni indagati e le prostitute contattate sia di giorno sia di notte. Ristorante cinese «Mandarin» Gli investigatori del Ros il 2 settembre del 2008, dopo aver ascoltato un'intercettazione telefonica alle 13.43, si appostano in un ristorante cinese per seguire l'incontro tra Angelo Balducci, Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola. I tre si sono incontrati per pranzo dietro via Veneto, dopo che Anemone ha chiamato Della Giovampaola per fissare l'appuntamento. Secondo gli investigatori, l'incontro sarebbe stato necessario per i problemi sorti alla Maddalena per la partecipazione ai lavori delle imprese locali. Guido Bertolaso al Salaria Sport Village Il 2 settembre del 2008, alle ore 13.17, i carabinieri intercettano una telefonata tra Diego Anemone e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso. In questa conversazione l'arrestato chiede conferma al «patron» della Protezione civile dell'appuntamento per il pomeriggio presso il circolo sportivo. Bertolaso: «Eccomi...». Anemone: «...Guido ti disturbo?». B: «No dimmi». A: «Ho ricevuto poco fa una telefonata da privato...che eri tu?». B: «No». A: «Lì rimane tutto confermato?». B: «Sì sto andando». A: «Benissimo benissimo...grazie». B: «Grazie a te». I carabinieri del Ros, in servizio di osservazione presso il Salaria Sport Village, in via Salaria, riscontrano «alle 14.14 l'arrivo dell'autovettura Lancia modello Thesis di colore blu con a bordo il dottor Guido Bertolaso che si porta all'interno del "centro estetico Salaria beauty"». Il sottosegretario è stato tenuto sotto controllo anche durante il periodo in cui è stato all'interno della struttura sportiva, poiché i militari hanno continuato ad ascoltare le conversazioni tra il titolare del circolo, Simone Rossetti, e un indagato, Mauro Della Giovampaola. Alle 14.37 «Rossetti si accerta con Mauro che Guido sia arrivato. «Mauro: «O Simone dimmi...». Rossetti: «...Senti...una cosa...mi verifichi se è arrivato Guido?». Mauro: «Guido?...ricordami». R: «Bertolaso». M: «Ah...sì sì...perché già avevamo chiesto la chiave». R: «Ma l'armadietto glielo abbiamo spostato poi o no?». M: «Abbiamo spostato tutto...io...e c'ho scritto il numero sopra...». R: «Ma l'hai messo vicino a me?». M: «Sì sì». R: «Ok ciao ciao». Bertolaso lascia il circolo sportivo Dopo due ore dall'arrivo del capo della Protezione civile, i militari sono ancora appostati al circolo sportivo. Pronti per immortalare l'uscita di Bertolaso. Sono le 16.12 quando l'indagato lascia il centro estetico e «percorre a ritroso il vialetto pedonale per ritornare alla vettura Lancia Thesis», scrivono i carabinieri del Ros. I militari intercettano alle 16.45 dell'8 ottobre 2008 anche alcune telefonate partite dal cellulare di Bertolaso verso il telefonino del titolare del circolo sportivo Rossetti, anche se quest'ultimo non risponde mai alle chiamate. Richiesta per il centro estetico Il 3 novembre del 2008 il sottosegretario viene ancora una volta ascoltato dagli investigatori, occasione in cui Bertolaso chiama l'imprenditore Anemone per dirgli che voleva fissare un appuntamento presso lo stesso centro estetico sulla via Salaria. Bertolaso: «Senti io volevo andare oggi verso le 3 e mezza a...lì». Anemone: «Avviso subito». B: «Mi fai sapere se si può?». A: «Subito». L'arrestato, a questo punto, dopo diverse conversazioni con i dipendenti della struttura sportiva riesce a fissare un appuntamento per il sottosegretario: anche questa volta gli viene violata la privacy. Pedinamento per le vie di Roma Oltre agli appostamenti, gli investigatori hanno compiuto una serie di pedinamenti in automobile per seguire gli indagati che a distanza di oltre un anno sono stati chiusi dientro le sbarre. Erano le ore 16.22 del 13 novembre del 2008 quando Simone Rossetti e Fabio De Santis vengono notati a bordo di una Bmw serie 3 di colore blu e di una Smart bianca e nera in piazza Istria, prendono via Bisagno, percorrono alcune vie della Capitale, fino a raggiungere un hotel alle 16.25 in viale Gorizia. Qui, secondo quanto accertato dagli inquirenti, era previsto un appuntamento con una donna. Alle 17.49 i carabinieri sono ancora lì. A quell'ora, infatti, notano uscire dall'albergo «una donna dell'età apparente di circa 25 anni, altezza 170 centimetri, capelli lunghi castani, occhi castani, carnagione chiara, indossa una maglia nera, pantaloni neri, scarpe con il tacco nere, soprabito nero. Per qualche istante rimane in posizione di attesa - scrivono i carabinieri del Ros nell'informativa - quando a un tratto viene vista avvicinarsi alla Bmw condotto da Simone Rossetti, già notato nel pomeriggio. Sale a bordo del veicolo, i due si allontanano percorrendo alcune vie cittadine sino a raggiungere via Salaria».

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