Bertolaso: "Non sono un pirata"
Il sottosegretario Guido Bertolaso risponde alle 10 domande che gli ha rivolto ieri il quotidiano Repubblica in merito all'inchiesta suli appalti delle grandi opere seguiti dalla Protezione civile. "Sono un servitore dello Stato e non un pirata anarchico", dichiara con forza sulle pagine del giornale di Largo Fochetti. Punto per punto - Sugli incarichi alla Protezione civile di gestire i grandi eventi sconnessi dalle catastrofi naturali, spiega che il motivo è da ricercare nei tempi più celeri della normativa della Protezione civile. Sulla "proliferazione" dei cosiddetti grandi eventi, Bertolaso dichiara che ciò dipende dalle normative vigenti che rendono difficile la gestione delle emergenze per le amministrazioni pubbliche: "A me pare che questo costituisca un segnale, inquietante, dell'aumento delle difficoltà delle amministrazioni a gestire in ordinario il territorio affrontando situazioni complesse". No a società per azioni - Sulla trasformazione della Protezione civile in spa: "Il decreto legge non prevede affatto la trasformazione in società per azioni, la quale viceversa, con personale capace e preparato, continuerà nella sua missione. La spa è uno strumento tecnico in più". Le ordinanze infine non erano un modo per evitare le firme del capo dello Sato: "Il Quirinale non ha mai opposto il rifiuto o obiezioni alle leggi che consentono le adozioni delle ordinanze relative ai Grandi eventi". Le intercettazioni - Anche politici del Pdl nelle carte dell'inchiesta di Firenze sugli appalti della Protezione Civile. E' il Corriere della sera a riportare stralci dell'informativa del Ros dei Carabinieri, sezione Anticrimine di Firenze, che il 15 ottobre scorso riferiva ai magistrati il presunto intreccio di corruzione e altri legami tra gli uomini che circolavano intorno alla Protezione civile e un gruppo di imprenditori: e dal rapporto emergono i nomi del coordinatore Pdl Denis Verdini, del ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, e dei parlamentari Pdl Mario Pepe e Guido Viceconte. In particolare, il Corsera pubblica diverse conversazioni tra Verdini e Riccardo Fusi, presidente della Bpt, e tra Fusi e Matteoli. Mentre di Pepe e Viceconte il quotidiano riporta la sintesi dell'informativa dei Ros: "Sono interessati nel far aggiudicare lavori pubblici all'imprenditore Ballari". L'ex soubrette brasiliana - Ma non sono le uniche intercettazioni pubblicate oggi dai giornali. Sempre sul quotidiano di via Solferino ma anche su Repubblica, vengono pubblicate le trascrizioni di conversazioni telefoniche del 14 dicembre 2008, tra Guido Bertolaso e il gestore del Salaria Sport Village Rossetti, e tra quest'ultimo e una ex soubrette brasiliana, Regina Profeta: si organizza un incontro, quella stessa sera, tra Bertolaso e una ragazza brasiliana di nome Monica. Secondo le intercettazioni, l'incontro avviene tra le 21,30 e le 23 circa. Durante, l'imprenditore Anemone si informa con Rossetti: "E' come se avessimo guadagnato cinquecento punti", dice con soddisfazione. Poi, Repubblica riferisce di un'intercettazione tra le due donne brasiliane in cui si scenderebbe nei dettagli dell'incontro con Bertolaso: Monica assicurerebbe che il sottosegretario sarebbe rimasto "contento". Rossetti parla invece con il factotum Stefano: "Ho cercato tracce di preservativi, ma non l'ho visti". Pd: conflitto di interessi - Le parole del sottosegretario a Repubblica hanno suscitato la reazione dell'opposizione. "Bertolaso sostiene che le sue due cariche (capo del Dipartimento e sottosegretario) sono tra loro compatibili - dichiara il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda - dal momento che lui non è sottosegretario alla Protezione civile. Ma secondo il decreto legge che la Camera sta esaminando e lo stesso sito della Presidenza del Consiglio Bertolaso è il sottosegretario alla Protezione civile in ambito europeo e internazionale".Per il senatore dunque il doppio ruolo "è incompatibile, anche per la legge Frattini del 2004 sul conflitto d'interessi". Idv: si dimetta subito - L'eurodeputato dell'Italia dei valori, Luigi De Magistris, in una conferenza stampa tenuta oggi a Bari insieme al presidente del partito, Antonio Di Pietro, ha ribadito che "il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, deve dimettersi subito". "Voglio mutuare - ha detto l'ex magistrato - proprio le parole che ho letto come tutti stamattina. Bertolaso ha detto di essere un servitore dello Stato. Se è un servitore dello Stato sente dentro di sè la coscienza che lo spinge a dimettersi. Si deve dimettere punto e basta", dice ancora De Magistris. "Stessi nomi dell'inchiesta Why not" - Per l'eurodeputato quello che viene fuori da questa indagine "è un'altra volta un grumo di potere spaventoso che ruota attorno al denaro pubblico, ad un ampliamento eccessivo e smisurato di tutto ciò che attiene all'emergenza". "Ho ritrovato anche nomi delle inchieste Why not e Poseidone - afferma De Magistris - lo stesso sistema dell'emergenza rifiuti e depurazioni presente in Calabria e in Campania".