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Polverini-Bonino, è battaglia Capitale

Renata Polverini ed Emma Bonino, candidate nella corsa alla presidenza della Regione Lazio (foto Pizzi)

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La guerra si sposta su Roma. Sarà la Capitale il terreno della battaglia finale per le Regionali. Il Partito democratico si prepara a dare l'assalto che potrebbe essere decisivo. Sarà una campagna mirata, tutta incentrata su Alemanno, sui due anni di gestione. Il Pdl ha già studiato le contromosse, con un libro bianco sui risultati dell'amministrazione comunale, sui successi di questo primo (quasi) biennio. Insomma, anche stavolta decisiva sarà la Capitale. A Roma si sceglierà il governatore. Intanto perché a Roma vota la stragrande maggioranza degli elettori. Nel 2005 quelli dela città eterna e della sua provincia furono 2,3 milioni, il 72 per cento dei 3,2 totali. Solo nel capoluogo furono oltre un milione e mezzo, quasi la metà del totale. Fin qui la statistica. Poi c'è la politica. Cinque anni fa Marrazzo perse in tutte le province, ad eccezione di un lieve vantaggio a Rieti. Ma stravinse a Roma. Intascò risultati tra il 39 e il 46 per cento. Ma nella Capitale andò oltre il 53%, ottenendo ottocentomila voti del milione e 631mila totali. Insomma, Roma è il core business del centrosinistra. O almeno lo era. Perché la coalizione di allora era anche quella di Walter Veltroni al suo massimo storico di consenso, appena l'anno dopo vinse le comunali e la riconferma a sindaco di Roma con il 61 per cento. Era ancora un Veltroni che poteva spostare masse consistenti di voti. Oggi Walter non è più lo stesso si può dire. Il Pd, tuttavia, riprova su Roma anche perché è l'unica provincia che ha dimostrato sensibili cambiamenti elettorali con spostamenti da uno schieramento all'altro. E la sinistra concentra i suoi sforzi sulla Capitale anche perché qui ha avuto le sue maggiori soddisfazioni. L'altra sera al teatro del Vascello il segretario cittadino democratico, Mardco Miccoli, l'ha detto senza tanti giri di parole: «Sempre più romani, infatti mostrano la loro preoccupazione all'idea che la destra che sta rovinando Roma possa tornare alla Regione. Sono già bastati l'indimenticabile buco nella sanità di Storace e le promesse elettorali mai mantenute di Alemanno». E «la destra sta rovinando Roma» è lo slogan si una serie di manifesti che sta per inondare le strade della metropoli. A cui saranno associati alcuni temi. Per esempio il fatto che sulle buche non c'è stata, a giudizio del Pd, la svolta che il sindaco di centrodestra aveva promesso. Altro tema, quello dell'acqua e della vendita di Acea. Il grafico di quanto valevano le azioni dell'azienda e di quanto valgono oggi con il relativo deprezzamento. E via così, con altre questioni aperte. Sarà ripetutamente richiamato in causa in sindaco anche in un'altra serie sullo sviluppo, sulla città sporca e in generale sul caos in città. E il Pdl? Il Pdl sta preparando le contromosse anche perché ancora brucia la sconfitta di cinque anni fa visto che tutti i sondaggi davano ancora un certo vantaggio a un mese dal voto, quando entrò pensantemente in campo Veltroni spostando l'asse in città. «Abbiamo in cantiere le nostre iniziative e ci sarà anche qualche sorpresa anche perché noi intendiamo vantarci invece di quello che ha fato Alemanno», spiega Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl. La contraerea che sta ultimando il centrodestra è un libro bianco sui risultati ottenuti dal Comune. Sarà essenzialmente fotografico e conterrà una serie di immagini di Roma due anni fa e Roma com'è oggi. Si comincia con il Casilino 900 e gli altri sgomberi. Il libro sarà distribuito nei gazebo che il Pdl allestirà in tutta la città anche per fare in modo che la campagna elettorale scenda permanentemente per strada. Ne saranno montati uno per ogni Municipio della città. Già affissi i primi manifesti con il simbolone del partito in modo da sfruttare il traino di Berlusconi. Renata Polverini scriverà una lettera ai romani ai quali spiegherà come quella che si trovano di fronte «è un'occasione irripetibile». Ovvero quella di dare una svolta vera alla Regione Lazio.   E per dimostrarlo sarà preparato un libro bianco, ma stavolta di segno opposto rispetto a quello dedicato al Comune. Sarà tutto incentrato sulla figura di Piero Marrazzo, per richiamarlo in qualche modo nella fase di propaganda. Infine, quella che sta per cominciare è una battaglia porta a porta. Roma sarà battuta palmo a palmo. O per meglio dire, voto per voto.  

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