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Famiglia ed etica per corteggiare i cattolici

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Manon è possibile». Va giù duro Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, intervenendo a Cassino a una manifestazione a sostegno di Renata Polverini. La questione secondo Quagliariello riguarda la situazione politica nazionale, con «il Pd che, praticamente chiede di non tenere conto se i principi cattolici sono rappresentati nei programmi dei candidati». Quello del voto cattolico, conteso sia a destra che a sinistra, nel Lazio è diventato un vero e proprio terreno di discussione. Se la Polverini (candidata per il centrodestra) più volte ha detto di non volere che la campagna elettorale «possa diventare un referendum tra laici e cattolici», dall'altra parte la Bonino (candidata per il centrosinistra) rivendica «di avere, nella sua carriera politica, «rapporti eccellenti con esponenti del mondo cattolico, non so più come spiegarlo e in che lingua dirlo». Ma facendo intendere, subito dopo, che di certo non può essere questo il valore decisionale, la tematica decisiva su cui gli elettori possono arrivare a decidere per il loro voto. «Ed invece non è così - tuona ancora Quagliariello -». Intanto facendo una premessa. «Emma Bonino vuole diventare presidente di questa regione con i voti del Pd e del centrosinistra, ed è capolista in Lombardia contro di loro. Questo è il loro modo di stare insieme, e non ci vengano a dire che non sono una famiglia ma semplicemente una coppia di fatto». Dopodichè, la questione del voto cattolico: il futuro del Lazio, spiega il vicepresidente dei senatori del Pdl, «è nelle mani del popolo moderato», e questo popolo moderato non potrà mai schierarsi «con chi ha fatto del laicismo più oltranzista e intollerante la cifra della propria attività politica, e vorrebbe espellere dal dibattito pubblico i principi e i valori di riferimento della maggioranza dei cittadini». Da qui la considerazione sulla campagna elettorale del centrosinistra nel Lazio : «Non fatevi ingannare - ha detto Quagliariello rivolto alla platea del Teatro Manzoni di Cassino - da chi vi dice che le regionali sono elezioni amministrative e questi aspetti non contano. E soprattutto non fatevi ingannare da chi sostiene che non esiste il problema del voto cattolico». Il candidato del centrodestra, sostenuta dal partito di Pier Ferdinando Casini, non abbia mai nascosto di essere favorevole ad alcune questioni un po' più laiche (vedi le coppie di fatto), sin dall'inizio si è spesa su temi quali i valori della famiglia («Intesa come l'unione di un uomo e di una donna»), o il quoziente familiare, primo punto del suo programma. «Certo, i cattolici votano liberamente - aggiunge ancora Quagliariello - come qualsiasi altro cittadino, ma hanno il diritto di giudicare comparativamente quale tra i programmi dei due candidati risponde di più ai loro principi e a quelli della loro fede». In caso contrario? «Non si sarebbe superato il problema del voto cattolico ma si sarebbe cancellata la rilevanza dei principi cattolici dal dibattito pubblico. Il Pd è il partito dell'idifferenza religiosa, nel nostro ci sono principi ben saldi». Gia.Ron.

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