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Altro che veline, Silvio candida solo donne con la testa

Silvio Berlusconi

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Ci risiamo: tornano le elezioni e si ripropone puntualmente la questione veline. Un argomento che l'anno scorso, praticamente, ha tenuto banco per mesi. Il ritratto delle papabili è sempre lo stesso: tacco dodici, minigonna mozzafiato, poco trucco e possibilmente di bella presenza. E ovviamente, sempre stando ai rumors di Palazzo, questo format rosa è quello a cui Berlusconi avrebbe pensato anche per le prossime Regionali. In realtà, però, snocciolando i nomi già ufficiali si nota che lo scenario è un po' diverso. Di bella presenza sì, ma con curricula di tutto rispetto. Si comincia dalle quattro candidate Pdl per la presidenza delle Regioni, e si passa via via agli elenchi che si stanno formando in questi giorni e che vedono, appunto, professionalità di rilievo. Non è un caso, infatti, se l'altra sera durante la presentazione del libro di Vespa, Berlusconi abbia ribadito che alle prossime elezioni, nelle liste Pdl non ci saranno «né veline né parenti», ma persone più che qualificate. Come da routine, il toto nomi è cominciato già da settimane e senza sconti per nessuno. Il punto di partenza, ovviamente, la scelta del Cavaliere di avere anche per questo giro più donne che uomini («Sono più brave, è inutile nasconderlo»). Da qui è scattata una vera e propria caccia alle streghe, dando inizio al solito valzer. Sono spuntate ballerine, meteorine, letterine, modelle, attrici e giornaliste. Falsità, tuona il Cavaliere. «Le solite invenzioni dei giornali. Le donne che abbiamo messo in campo sono delle grandi professioniste». Ed eccole. Intanto, le candidate governatrici. «Un quartetto niente male», si vocifera nella maggioranza. Quattro donne in campo per la presidenza di Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Toscana. Dopo i primi gossip usciti nei giorni scorsi sulle veline candidate anche quest'anno, il premier è andato su tutte le furie. Da qui l'idea di organizzare una presentazione ufficiale delle quattro, in via dell'Umiltà (sede del Pdl) per martedì prossimo: «Presenteremo i curricula di ciascuna». E sono: per l'Emilia Romagna c'è Anna Maria Bernini, deputata Pdl (ex An), vice capogruppo alla Camera, ex avvocato della famiglia Pavarotti; per la Toscana la prescelta è Monica Faenzi anche lei deputata del Pdl, sindaco di Castiglion della Pescaia, che divenne celebre nell'agosto del 2007 per una polemica con l'allora presidente del Consiglio Romano Prodi, in vacanza nel comune maremmano. Per l'Umbria c'è Fiammetta Modena già capogruppo regionale e in politica da molti anni. E infine il Lazio, dove è in campo Renata Polverini, ex segretario Ugl, con una storia da sindacalista alle spalle antica e strutturata. Ci sono poi i listini bloccati, pochi ma molto ambiti. Anche qui il Cavaliere predilige la presenza femminile «preparata e di bella presenza». Ed ecco che si trova per esempio in Liguria Roberta Gasco, coordinatrice provinciale di Savona tra gli avvocati più quotati della sua regione; nel Lazio Fabiana Santini, collaboratrice storica di Claudio Scajola anche lei in politica da oltre vent'anni; sempre per il Lazio si parlava anche di Veronica Cappellaro, prima consigliera di Fi nel Municipio di Roma II, esclusa dai giochi qualche giorno fa; in Toscana (dove c'è un sistema di liste bloccate) Francesca Bardelli, consigliere comunale di Pistoia, docente di diritto alle scuole superiori della sua città; in Piemonte Augusta Montaruli, giovanissima ma già con una lunga militanza politica a destra. A questo punto bisogna aspettare la presentazione delle liste (fine mese), e di certo, rimarcano dal Pdl, le sorprese non finiranno qui.

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