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Protezione civile spa, il Governo va avanti

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Il Senato lo ha approvato il 9 febbraio. Ora il testo del disegno di legge numero 3196, conversione del decreto 195 del 30 dicembre 2009, è alla Camera, in commissione Ambiente, che ha iniziato ad esaminarlo tre giorni fa. Sarà un esame breve. Già mercoledì dovrebbe arrivare in Aula dove il governo, a meno di sorprese, metterà la fiducia. E così, giovedì, potrebbe esserci il via libera. Niente di male, se non fosse che il ddl contiene una delle norme più discusse degli ultimi giorni: la costituzione della Protezione civile servizi spa. Una società di proprietà della presidenza del Consiglio dei Ministri che svolgerà «compiti» e «attività strumentali e di supporto tecnico amministrativo» per il Dipartimento diretto da Guido Bertolaso. Al punto che, nelle scorse settimane, in molti l'avevano ribattezzata la «Bertolaso holding». Prefigurando scenari in cui la Protezione civile potesse trasformarsi in un vero e proprio gruppo imprenditoriale specializzato in emergenze. La cosa è un po' diversa, anche se non mancano degli aspetti di criticità che hanno sollevato più di un dubbio all'interno della stessa maggioranza. Soprattutto nell'area degli ex An. E non è un caso che, interrogato, il ministro della Difesa Ignazio La Russa preferisca non sbilanciarsi: «Non c'è niente di strano se rimane così come è. Ma tutti i provvedimenti legislativi possono subire modifiche in Parlamento, che è sovrano». L'impressione, però, è che Silvio Berlusconi, visti i recenti fatti di cronaca, non abbia alcuna intenzione di fare passi indietro. Anche per non dare l'impressione di un ridimensionamento della figura di Bertolaso. Ma cosa stabilisce il testo? All'articolo 16 si legge che «al fine di garantire economicità e tempestività agli interventi del Dipartimento della protezione civile, ferme restando le funzioni assegnate al medesimo Dipartimento, è costituita una società per azioni di interesse nazionale denominata Protezione civile servizi spa». I commi 1 quater e 3 spiegano che si tratterà di «una società in house (potrà svolgere lavori che normalmente necessitano di gara ndr)» e avrà «ad oggetto esclusivo lo svolgimento dei compiti e delle attività strumentali e di supporto tecnico amministrativo per il medesimo Dipartimento, salvo diversa ed espressa disposizione di legge». In particolare si occuperà della «gestione della flotta aerea e delle risorse tecnologiche», della «progettazione, scelta del contraente, direzione lavori, vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali», dell'«acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del Dipartimento della protezione civile e da esso individuati, ivi compresi quelli concernenti le situazioni di emergenza socio-economico-ambientali e quelle relative ai grandi eventi». Ed è su questo punto che si concentrano i dubbi maggiori. La Protezione civile spa, infatti, potrà essere utilizzata ogni qual volta si prefigura un'emergenza. Al punto che all'articolo 17 ter, laddove si parla di emergenza carceraria, si dice chiaramente che il commissario straordinario Franco Ionta, potrà ricorrere alla società per «le attività di progettazione, scelta del contraente, direzione lavori e vigilanza degli interventi strutturali e infrastrutturali». La domanda a questo punto nasce spontanea: quante cose può fare la Protezione civile spa? Anche perché non è un segreto che, da tempo, le società in house sono finite nel mirino delle autorità di controllo perché «accusate» di duplicare i settori di spesa. Insomma il rischio che molti evidenziano è quello di un proliferare di spese senza controllo. Ma non si tratta dell'unico punto del testo che riguarda la Protezione civile. All'articolo 7, infatti, si stabilisce che al Dipartimento possa essere trasferita la proprietà dell'inceneritore di Acerra o con decreto della presidenza del Consiglio emanato entro il 31 dicembre 2011, in ogni caso a partire dal 1° gennaio 2013. L'articolo 14, invece, autorizza il Dipartimento ad «avviare procedure straordinarie di reclutamento» del personale senza tener conto delle limitazioni che riguardano il pubblico impiego. L'articolo 15 stabilisce poi che Bertolaso resti, fino al 31 dicembre di quest'anno, capo del Dipartimento e sottosegretario (senza percepire ulteriori emolumenti) mentre d'ora in avanti le funzioni di vigilanza sulla Croce Rossa verranno attribuite alla Protezione civile. Troppa carne al fuoco per rischiare che qualcosa si inceppi.  

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