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L'odio per Roma acceca la Lega

La storica immagine di Berruti, Medaglia d'Oro, che taglia il traguardo Olimpico

Berruti sicuro: "Vince la Capitale"

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L'odio leghista verso «Roma ladrona» acceca talmente le camicie verdi che a volte, come è accaduto ieri in Senato durante la discussione del decreto Milleproroghe, prendono lucciole per lanterne. A finire sotto la lente d'ingrandimento della Lega Nord, ieri, in Senato, 8 milioni di euro destinati dal decreto Milleproroghe alla Protezione Civile. «Non v'azzardate - ha fischiato fallo in Aula il leghista Massimo Garavaglia - a deviare quei soldi verso il Tevere per sanare i buchi del Campidoglio». Roma ha voluto i Mondiali di Nuoto? Se li pagasse! Questo, in sintesi, il messaggio del sanatore. Si direbbe in linea con il modo di vederla di certi leghisti d'annata. Un sentimento brillantemente interpretato due giorni fa da Matteo Salvini: «Volete la Formula 1. Pagatevela! Volete le Olimpiadi. Pagatevele!». Un odio atavico verso la Capitale che però esce fuori anche quando non serve. L'emendamento presentato in Commissione al Senato, infatti, aveva la stessa cifra (8 milioni di euro) di un'altra manovra relativa a un aiuto statale alla Città (anzi al Coni) per i Mondiali di Nuoto appena svolti, ma che non toglieva nemmeno una lira alla Protezione Civile. «La copertura del buco dei Mondiali di Nuoto - andava blaterando per l'Aula il senatore - va fatta in un altro modo». Sarà stata la candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2020, sarà stata la richiesta di avere il Gran Premio di Formula 1 all'Eur nel 2012, fatto sta che quel profondo senso di anti-romanità che alberga nei taschini delle camicie verdi sta cominciando a dar fastidio in certi ambienti romani che in genere non lo danno a vedere: i sindacati. Ieri, a inalberarsi, è stato il segretario della Uil di Roma e Lazio Luigi Scardaone: «Se il sindaco ha avuto il tempo di leggere i giornali di oggi (ieri, ndr) si sarà reso conto che quello spirito anti-romano che abbiamo denunciato in Prefettura è la prova che finalmente i nemici di Roma, perché di nemici si tratta, hanno avuto il coraggio di venire allo scoperto portando questo triste dibattito nelle aule parlamentari». «A queste persone non mi resta che proporre una sfida culinaria: prepariamo un menù che preveda la bagnacauda contro l'Amatriciana, la cotoletta alla milanese contro la coda alla vaccinara e il fegato alla veneziana contro l'abbacchio alla scottadito. Mettiamo in piedi una giuria neutrale, ad esempio di extra comunitari, e facciamo giudicare loro». Per dovere di cronaca è il caso però di ricordare che questa provocatoria proposta l'ha fatta ieri, proprio sulle pagine de Il Tempo, Gigi Proietti. Ma a Scardaone di copiare non interessa, e continua: «Non c'è partita. Vinciamo 3 a 0. La questione olimpiadi non può essere affrontata con lo slogan "vinca chiunque purché sia sconfitta Roma". Ne va dell'orgoglio nazionale che, qualcuno, in Parlamento, si sta mettendo sotto i piedi». Ben detto. E ancora se ne parlerà fino al 2013, quando a Buenos Aires il Congresso del Cio deciderà quale «capitale» dovrà ospitare i Giochi.

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