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Bertolaso: sesso? Era fisioterapia

Guido Bertolaso

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Non urla la sua indignazione Guido Bertolaso. Non è nel suo stile, nelle sue corde. Ma il giorno dopo la Grande Bufera che gli si è abbattuta addosso - intervistato prima dal Tg2 e poi dal Tg1 - usa parole e concetti  che fanno capire come più del fatto di essere finito nel tritacarne di un'inchiesta lo abbiano ferito le accuse infamanti che gli sono state rivolte. Frutto di equivoci che il capo della Protezione Civile ribadisce di voler spiegare il prima possibile ai magistrati. Per questo attacca a testa bassa, dicendosi convinto che tutto il castello di accuse è probabilmente dovuto alla sua popolarità. Un disegno di qualcuno? «Non lo so — replica Bertolaso — però l'avevo detto in passato. Quando mi chiedevano se avevo paura di tutta la mia popolarità, io avevo risposto "ovviamente sì". Magari poteva accadere che qualcuno mi mettesse in tasca una bustina di cocaina. Mutatis mutandi è quello che sta accadendo...». Ma nelle risposte c'è soprattutto la preoccupazione di chi vede infangata la sua figura di servitore dello Stato. «Il timore — spiega — è che gli italiani si possano sentire traditi da Guido Bertolaso: per questo sono disposto a dare la vita per dimostrare loro che non li ho mai ingannati». Chi sembra essere stato ingannato da intercettazioni poco chiare, secondo il sottosegretario, è invece il pm che ha in mano l'inchiesta. Perché la frase che lo ha convinto che per Bertolaso ci fossero prestazioni sessuali in realtà sembrerebbe essere ben altro: si trattava di sedute di fisioterapia a cui ricorreva il Capo della Protezione Civile per combattere la fatica. «Da quello che ho letto, dalle carte che ho ricevuto dalla magistratura — spiega ancora il sottosegretario — si parla di compensi in denaro e anche di favori sessuali. Sono cose che assolutamente non esistono, io non c'entro con questa vicenda». «Si è trattato di un grosso equivoco — prosegue — il Salaria sport village (dove si sarebbero svolti gli incontri) è uno dei centri sportivi più grossi di Roma, al cui interno c'è anche una struttura per fisioterapia e Francesca (la donna di cui si parla nell'intercettazione) è una persona perbene, molto brava, cui ricorrevo per lo stress che, per il lavoro che faccio, ogni tanto mi colpisce». E su un castello di sabbia, secondo Guido Bertolaso, sono costruite anche le accuse che lo vorrebbero come protagonista di abusi nei lavori per il G8 alla Maddalena e di festini hard. «Quella è una vicenda dolorosissima sulla quale sicuramente saranno stati commessi anche degli illeciti, ma io non ho seguito direttamente e personalmente gli appalti. Il mio compito era quello di realizzare un'opera importante, una grande bonifica ambientale, restituire all'arcipelago della Maddalena un territorio che era stato davvero devastato e renderlo fruibile per un grande evento come il G8». «Le idee che qualcuno poteva avere per indurmi ad essere condiscendente nei confronti di chi doveva fare i lavori e dei soldi che dovevano essere spesi — prosegue — non mi appartengono. Erano ipotesi che venivano fatte sull'abitudine di altre frequentazioni e vicende del passato. L'importante è che io non abbia mai fatto parte di questo genere di festini».   Infine un commento sulle intercettazioni nelle quali due imprenditori, coinvolti nell'inchiesta che lo vede coinvolto, parlano del sisma in Abruzzo ed uno di loro ride e fa dell'ironia sulla tragedia. «Non era un mio amico — si difende Bertolaso — è una persona che non conosco, ho letto queste affermazioni e trovo che di questa vicenda così tragica questa sia la cosa più orribile. Se incontrerò mai questa persona gli dirò in faccia quello che penso di lui». Paolo Zappitelli

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