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Grandi opere contro la crisi

Il premier SIlvio Berlusconi

Matteoli: cantieri per la ripresa

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Sembra quasi che voglia prendere le distanze dalla campagna elettorale per le Regionali confermando l'intenzione di lasciare al Pdl tutta la regia. Berlusconi continua nella sua linea di «occuparsi delle cose del governo» come va ripetendo da giorni in situazioni pubbliche e in privato con i vertici del partito. Così mentre sulla Puglia, il leader dell'Udc Casini e il ministro Fitto fanno scintille sulla Poli Bortone e mentre dal congresso dell'Idv arrivano altri spunti polemici, il premier fa il premier. Ovvero, collegandosi telefonicamente alla cerimonia dell'apertura del primo cantiere della Pedemontana, l'autostrada che attraverserà la Lombardia a nord di Milano, rilancia l'azione del governo. Fissa alcuni punti che, lo dice più o meno chiaramente, dovrebbero essere una sorta di vademecum per i candidati alle Regionali del Pdl. Poi si proietta tutto sul piano internazionale. Incontra prima il primo ministro del Montenegro Milo Djukanovic poi il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Robert M. Gates, quindi ha una conversazione telefonica con il presidente egiziano, Hosni Mubarak. Con tutti e tre rivendica l'azione del governo sui punti più controversi dello scenario mondiale. Alla politica interna si dedica per la cerimonia della Pedemontana. Elenca i risultati del governo a cominciare dal fatto di «aver agito meglio di altri davanti alla crisi» evitando di far fare al Paese la fine di Spagna e Grecia. Ricorda di aver abbassato le tasse eliminando l'Ici e riducendo le imposte alle imprese per 2 miliardi. Poi insiste sul piano casa invitando i candidati a governatori a farne il loro cavallo di battaglia per la campagna elettorale. Dal rilancio del piano casa (ovvero le norme che consentono di ampliare le abitazioni fino al 35%) può venire, dice, «una sferzata» all'economia da 50 miliardi. Quindi lancia il tema «del pollice verde» che i candidati dovrebbero avere, cioè l'impegno di «rendere più verde l'Italia». Insiste pure sul nucleare che «alleggerirà le bollette» e sull'apertura dei cantieri «bloccati dalla sinistra». Al telefono si lascia andare a un siparietto con Bossi che mostra come al nord la competizione con la Lega si fa sentire. A Formigoni, presente in sala durante la cerimonia, chiede di «fare più verde l'Italia». Il Senatur lo interrompe: «Silvio, lassa stà, ci pensa la Lega a rendere verde la Lombardia...». Pronta la replica ironica del premier: «Ne sono felice, però guarda che l'italiano che ha piantato più alberi in Italia sono io e quindi su questo siamo in competizione assoluta». Berlusconi sottolinea il ruolo internazionale svolto dall'Italia che «è tornata protagonista in Europa» e con la «diplomazia commerciale ha garantito il ritorno di diversi miliardi». E tutto ciò «a dispetto delle difficoltà dell'economia mondiale». Di campagna elettorale parla solo dicendo che i sondaggi danno il centrodestra in netto vantaggio con «quasi il doppio dei voti del centrosinistra» e che Formigoni «è ben oltre il 60%»; e questa percentuale rende «certa» la vittoria in Lombardia, regione che, dice con ironia, «oltre a essere il traino del Paese ha dato all'Italia grandi uomini come il premier».

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