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G7, la ricetta economica dei ministri

Scontro Al G7 di Iqaluit la stoccata del Governatore a Tremonti

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Era inevitabile. Anche nelle fredde terre del Nord America (nello specifico Iqaluit in Canada dove si sta tenendo il G7) il fuoco che cova sotto la cenere nei rapporti tra il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il Governatore della Banca d'Italia. Due modi di intendere la vita, economica si intende, completamente in antitesi. Giurista e tributarista il primo, economista puro il secondo. Così ieri è arrivata puntuale la presa di posizione di Draghi all'idea espressa da Tremonti sulla necessità che la politica da sola riscriva le regole del sistema finanziario internazionale. «Tutti partecipano all'elaborazione delle regole, politici e tecnici» ha invece chiosato il numero uno di Via Nazionale che ha fatto anche un esempio concreto: «Sulla regolamentazione centralizzata del trading di derivati ad esempio ci sono anche proposte legislative. Siamo tutti a lavoro su questo fronte». Dal vertice è comunque uscita una prima posizione comune sulla crisi economica e cioè su chi deve cominciare a mettere mano al portafoglio per sanarne i guasti. «Le istituzioni finanziarie devono pagare i costi della crisi» ha sottolineato il ministro delle finanze canadese, Jim Flaherty, durante la conferenza conclusiva. La linea resta quella comunque espansiva. I paesi del G7 «proseguono con le politiche di rilancio» dell'economia, ha affermato Flaherty suffragato in questa impostazione anche dal più deciso il segretario di Stato al Tesoro americano: «dobbiamo assicurarci - ha detto Timothy Geithner - che non comprometteremo la ripresa». Lo stesso esponente del governo Usa ha poi affrontato il tema della regole. «Per la riforma della finanza c'è l'impegno di tutti i Paesi del G7 a definire un quadro comune, pur mantenendo alcune specificità delle singole nazioni» sottolineato Geithner «C'è un forte impegno a disegnare questo framework comune - ha detto - che andrà sostenuto con diversi approcci ma senza divergenze, per evitare che una simile crisi possa verificarsi ancora». Insomma sulla necessità di fare nuove norme c'è l'accordo. Sul tipo di riforma da fare le posizioni sono ancora divergenti. Spazio poi anche al caso del debito della Grecia che sta mettendo a dura prova la tenuta dell'euro. «I rappresentanti dei paesi e delle autorità dell'area euro hanno riferito ai loro partner del G7 che stanno seguendo attentamente gli sforzi della Grecia sul risanamento delle finanze pubbliche» ha spiegato il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet. I partner di Eurolandia «continueranno a monitorare da vicino la messa in opera delle misure» di risanamento, ha aggiunto Trichet che ha inoltre ribadito la linea della Bce sulla vicenda, espressa giovedì scorso. Il direttorio «appoggia gli obiettivi» fissati da Atene nel piano di risanamento. «Ora ci aspettiamo che il governo greco prenda tutte le misure e decisioni necessarie per raggiungere gli obiettivi» ha detto Trichet.

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