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Di Pietro confermato presidente "Basta con le polemiche sterili"

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Antonio Di Pietro

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 Antonio Di Pietro è stata confermato presidente di Italia dei Valori dall'assemblea congressuale del suo partito. L'ex pm è stato eletto per acclamazione. «Resistere ma anche costruire e oggi dalla resistenza passiamo alla ricostruzione». Lo ha sottolineato Antonio Di Pietro, chiudendo i lavori del primo congresso del partito e ribadendo la linea che ha animato la tre giorni di assise: «oggi è successa la svolta. Siamo nati come punto di riferimento di un'onda di emozioni e di sentimenti che dopo Mani pulite aveva cavalcato un pò tutta la cittadinanza italiana. Abbiamo fatto resistenza, resistenza, resistenza, perchè di resistenza a questo regime piduista e fascista c'è bisogno». Ora «siamo pronti, abbiamo una classe dirigente, un programma, un codice etico, possiamo costruire un altro governo per il Paese. Abbiamo tracciato le basi di quello che deve essere il processo di svolta. Siamo in grado di costruire l'alternativa». «La nostra prospettiva finale è il governo del Paese, perchè siamo convinti che possiamo farlo meglio, anche perchè non ci vuole tanto. Basta pensare agli altri e non farlo per sè e per la casta». Di Pietro usa la figura del «buon padre di famiglia» per illustrare la sua idea di 'buon governò: «Basta governare lavorando come il buon padre di famiglia, chi va al governo deve pensare a far pagare le tasse agli evasori e ridurre la tassazione per permettere a tutti di sentirsi più rispettati nel pagarle allo Stato». «Per le uscite - aggiunge - un buon padre di famiglia deve ripianare tutti i debiti che ci sono. Bisogna cercare di abbassare il debito pubblico. Spendere i soldi per le spese correnti e per gli investimenti. Le spese correnti vanno ridotte draconianamente perchè ormai ci sono sprechi correnti, perciò si devono ridurre gli enti, i sottogoverni e le clientele». «Tra le priorità negli investimenti - continua - non ci si mette a fare il ponte sullo stretto di Messina, l'autostrada in Libia, i soldi per l'Asinara. Non si fa il giochino dei furbetti del quartierino con l'Alitalia. Non dai i soldi alla Fiat senza che lasci gli stabilimenti aperti. Pensi ai cassintegrati, a quelli che non riescono a mangiare e non a quelli che hanno la barca al mare». «Si devono ridurre le tasse degli stipendi più bassi - conclude - e aumentare quelle per le speculazioni finanziarie. Questi al Governo lo capiscono e proprio per questo fanno quello che gli pare e piace».

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