Casini rilancia la Poli Bortone
A poco meno di due mesi dall'apertura dei seggi per il rinnovo di tredici amministrazioni regionali, e nel bel mezzo di una campagna elettorale appena entrata nel vivo, le difficoltà legate alle convergenze dei partiti su questo o quell'altro candidato stanno tenendo ancora con il fiato sospeso il mondo della politica. Questo, per esempio è quello che sta accadendo in Puglia dove l'Udc di Casini, dopo aver ammiccato con il centrosinistra ed aver ripiegato nel momento in cui Nichi Vendola, governatore uscente, è riuscito a farsi ricandidare, tenta, in tutti i modi, di scombinare i piani anche nel centrodestra. Prima infatti decide di appoggiare la candidatura dell'outsider Adriana Poli Bortone, ex esponente di An e ora senatrice centrista e leader del movimento Io Sud, e poi lavora per convincere il Pdl a convergere sul suo nome rinunciando a sostenere il proprio candidato Rocco Palese. «Al Pdl dico - ha dichiarato Casini parlando da Bari - che è ancora possibile un accordo con voi, purché accettiate l'introduzione di un ticket, ovvero di Adriana Poli Bortone candidata alla presidenza della Regione Puglia e Rocco Palese alla vice presidenza. Sappiamo che il Pdl è più forte di noi, ma sappiamo anche che la Poli Bortone ha una caratura riconosciuta da tutti. Se il Pdl non accetterà, si vedranno le conseguenze con il voto disgiunto». Un avvertimento che ha dato il via a un botta e risposta tra il partito di Silvio Berlusconi e il leader dell'Udc. Il primo ad intervenire è il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, che cerca di buttarla a ridere: «È una provocazione... Diciamo che in questo week end pugliese l'amico Casini ha voglia di scherzare...» E continua: «È evidente che si sta cercando di creare un clima di contrapposizione e di scontro che non fa bene a nessuno». Dichiarazione che suscita la secca replica di Casini: «Mi spiace che Fitto la metta sul ridere. Noi abbiamo fatto un tentativo estremo per creare una alternativa forte a Vendola. I personalismi andrebbero messi in secondo piano». Altro nodo ancora da risolvere e, questa volta, tutto interno al centrosinistra, riguarda la Regione Calabria dove, il Pd, dopo aver annunciato che sceglierà il candidato presidente con le primarie di domenica, propone al candidato dell'Idv, Pippo Callipo, di prenderne parte. «No», è la secca risposta che arriva dall'imprenditore del tonno, che aggiunge: «Noi andiamo avanti segnando una orgogliosa distanza da questa politica obsoleta, che parla solo di posti da assegnare per comprare la libertà delle persone e mai di sviluppo, ricerca, innovazione. Abbiamo visto, in questi cinque anni, il peggio del regionalismo calabrese dappertutto». Una reazione da cui non traspare alcuna incertezza e che ora mette in crisi i Democratici. Infatti, essendosi spaccata la coalizione, il centrosinistra rischia di perdere la corsa contro il candidato del centrodestra, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti.