"Non morirò all'opposizione" E Di Pietro fagocita Bersani
"Io non voglio morire a fare l'opposizione a Berlusconi o aspettare che vada in pensione, voglio politicamente sconfiggerlo". Lo ha detto Antonio Di Pietro, intervenendo al congresso del partito. Il leader dell'Idv è salito sul podio mentre in sala veniva diffusa la colonna sonora de "I cento passi" e la platea dei delegati era con le mani alzate "per mostrare a tutti che sono pulite". Tagliare le mani a chi se le sporca - Di Pietro ha esordito esortando i presenti e gli iscritti: "Al lavoro che c'abbiamo da fare. Dobbiamo ripulire la piazza per fare il bene della democrazia". "Stando all'opposizione - ha aggiunto - è facile avere le mani pulite, ma noi qui dobbiamo giurare che a chi di noi sta nelle istituzioni gliele taglieremo le mani se le sporca, perchè se lo fa lui lo fa a tutti noi". L'ex magistrato sente la necessità di "passare dalla fase dell'opposizione alla fase dell'alternativa, questo il nostro obiettivo per il futuro. Perchè oggi? Perchè oggi abbiamo la forza per farlo, riteniamo di essere in gradi di costruire questa alternativa. Ma da soli non ce la possiamo fare, dobbiamo cercare un'alleanza per costruire un'alternativa, perchè sennò restiamo a fare opposizione. E io non voglio restare a fare opposizione, perchè si può finire a morire di opposizione". In pensione nel 2013 - Non è mancato un riferimento all'inchiesta Mani Pulite, e Di Pietro riferendosi al premier ha detto: "L'unico che ho favorito è proprio lui. Chi se lo poteva aspettare, siamo passati dalla padella alla brace, dalla tangente alla ingegneria della tangente". Poi ha concluso: "Dopo il 2013 mi chiamate come socio onorario. Da qui al 2013 dovete provare a fare da soli. Il mio obiettivo è quello di passare la mano ma solo dopo aver portato la nave in porto, vale a dire dopo aver liberato il Paese da questo governo". "Mi auguro - ha puntualizzato - che possa esserci una squadra che nel suo insieme possa camminare da sola. In questa traversata del deserto siamo arrivati a metà strada, siamo a un punto intermedio: abbiamo costruito la squadra, l'abbiamo democratizzata, ci siamo dati un programma, un progetto e abbiamo dichiarato di far parte di una famiglia europea e di una area di centrosinistra nella quale resteremo anche senza Berlusconi perchè ci fanno schifo le politiche delle destre". L'abbraccio con Bersani - Per Di Pietro l'obiettivo è la fusione con il Pd. Ma, per il momento, ha detto bisogna concentrarsi sulla costruzione di "una grande Italia dei Valori". "Ho letto sui giornali di una fusione con il Pd, ma quella non è una prospettiva di domani. Certo, se mi domandano vuoi il Paradiso? dico ok, va bene. Ma al momento siamo ancora nel Purgatorio". E il passaggio dell'intervento al congresso di Idv di Antonio Di Pietro, secondo cui bisogna "passare dalla fase dell'opposizione alla fase dell'alternativa", è stato accolto con soddisfazione da Pierluigi Bersani. "È importante - ha detto il leader del Pd - che abbia parlato di alternativa e non di sola opposizione. Questo vuol dire che l'Idv ha fatto un ulteriore passo verso questa direzione ed io - ha aggiunto Bersani - ne ricavo un incoraggiamento a continuare nella strategia di accorciamento delle distanze tra le opposizioni". Al termine dell'intervento di Antonio Di Pietro al congresso dell'Idv, il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha lasciato il suo posto in prima fila per salire sul podio e abbracciare l'ex pm. "Di Pietro fagocita il Pd" - L'avvicinamento tra l'Idv e i democratici provoca la reazione del centrodestra. "Sempre peggio. Da una parte, la vergogna di chi arriva a negare l'attentato contro Berlusconi, dall'altra, la reticenza e le mancate spiegazioni sulle storie opache che riguardano l'ex pm. Infine, il fatto che Di Pietro rivendica sempre più chiaramente la guida della sinistra, con il povero Bersani che subisce imbarazzato", afferma il portavoce nazionale del Pdl Daniele Capezzone. Il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi rincara la dose: "Certe cose non cambiano mai. Si possono cambiare le parole d'ordine ma il messaggio resta sempre lo stesso: per Antonio Di Pietro, Berlusconi resta un nemico da abbattere". "Le parole pronunciate questa mattina ne sono un'ulteriore conferma", ha insistito Lupi, "la cosa che più dispiace, però, e' che Bersani, invece di seguire la strada del confronto, si lasci lentamente fagocitare dall'Italia dei Valori".