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La D'Addario smentisce il complotto ma ammette di avere capitali in banca

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Ciprova, ma non ci riesce. E le sue ultime dichiarazioni suonano un po' come il cult di «Mai dire gol», la frase celebre del difensore Gigi Garzya: «Sono pienamente d'accordo a metà con il mister...» Patty, infatti, smentisce di essere la pupa di un qualsivoglia complotto, ma ammette di possedere un discreto capitale presso un istituto di credito. Il settimanale diretto da Giorgio Mulè, infatti, aveva scritto che «gli investigatori hanno puntato gli occhi su un tesoretto depositato presso una banca italiana, un gruzzolo non lontano da 1 milione di euro che sarebbe affluito negli ultimi mesi». «Conti all'estero non ne ho - attacca - I soldi? Io e la mia famiglia ne abbiamo su un libretto bancario. Sono ciò che ci resta dell'eredità di mio padre dopo la vendita degli immobili che sono riuscita a far sbloccare, dalle banche e dalle società di recupero crediti, dopo il suo suicidio». Insomma nessun conto all'estero ma ingenti risorse economiche che le derivano anche dall'esercizio della professione di accompagnatrice a pagamento. «Ci sono, ovviamente i proventi della mia precedente attività. Non mi pare di aver fatto mistero visto che tutti sanno che facevo la escort. Questi sono tutti i soldi che ho. È con quelli che volevo e voglio ricostruire il mio residence. Per me quei soldi è come se non ci fossero. Non li ho mai utilizzati se non per emergenze. Tutti hanno capito quanto tengo a quel progetto. Soldi che uso solo per la retta di mia figlia che studia in un college». Fa riferimento anche alle ripercussioni della sua vicenda sulla serenità della figlia adolescente. Infine sulla possibilità di intraprendere azioni legali contro il settimanale Mondadori che la ritiene protagonista di una congiura contro il premier, replica con un bizantinismo: smentisce ma non querela. «Parlo con i media per difendermi dalle accuse. Mai fatto parte di complotti e non è vero quello che hanno scritto». M.D.F.

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