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De Magistris resta solo a guidare la fronda anti-De Luca

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AntonioDi Pietro lo ha annunciato durante il suo intervento rivolgendosi a Pier Luigi Bersani seduto in prima fila: «Ho telefonato a De Luca e gli ho chiesto di venire qua. Arriverà nel pomeriggio». Vincenzo De Luca è il sindaco di Salerno e il candidato che il Pd ha scelto per la corsa a governatore della Campania. Dire che l'Idv non lo ami è un eufemismo anche perché è indagato. Ciò nonostante Di Pietro ha deciso di appoggiarlo considerandolo il male minore rispetto ai «camorristi» del centrodestra. Prima, però, deve «processarlo» e sperare che l'assemblea del partito lo assolva. Alle 15 De Luca fa il suo ingresso in sala. Mezz'ora più tardi prende la parola dal palco. Spiega che è indagato per aver «difeso il posto di 200 lavoratori». E che, qualora venisse condannato, si dimetterà. Tanto basta per conquistare la platea, ma solo una parte. Luigi De Magistris, contrario ad appoggiare De Luca, ascolta cinque minuti dell'intervento del sindaco e lascia la sala. La sua posizione non cambia: «Un altro Sud? Non è De Luca. Un nuovo Sud può partire da Vendola, da me e da chi è nell'Idv ma non sono le favolette che ha raccontato De Luca al congresso». E con lui ci sono molti delegati, soprattutto campani. «De Luca è un incantatore di serpenti - urlano - è venuto a prenderci in giro a casa nostra. Ma Di Pietro non ha capito che noi ce ne andiamo». Nic. Imb.

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