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Faccia a faccia Polverini-Bonino "Possiamo anche baciarci, no?"

Renata Polverini ed Emma Bonino, candidate nella corsa alla presidenza della Regione Lazio (foto Pizzi)

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 FIUMICINO Renata è già all'interno dell'enorme capannone bianco, seduta in prima fila. Emma no. Entra in sala un quarto d'ora dopo: prima s'intrattiene a parlare con alcuni manifestanti di Legambiente. Emma entra accompagnata dal coordinatore della campagna elettorale Riccardo Milana; attraversa sulla destra tutte le file di sedie e arriva davanti al palco dove avverrà la cerimonia. Renata la vede e balza in piedi. Le va incontro. Sono faccia a faccia. Si stringono la mano. Renata rompe il ghiaccio: «Ci possiamo anche baciare, no?», dice strizzandole l'occhio. Due baci sulla guancia e partono i flash dei fotografi. Il presidente del Consiglio regionale Bruno Astorre, il consigliere regionale Pdl Luigi Celori, il capo di gabinetto di Zingaretti Maurizio Venafro e gli assessori capitolini Umberto Croppi e Davide Bordoni ridono divertiti. Poi Renata si risiede ed Emma riprende la sua strada. Scherzo del destino: la candidata del Pdl alla Regione Lazio è seduta vicino al presidente dell'aula della Pisana, poco distante da Nicola Zingaretti ed Esterino Montino, rispettivamente presidente della provincia di Roma e vicepresidente della Regione Lazio, tutti del Pd. Renata scherza con Astorre e sorride a tutti.   La candidata radicale, invece, viene fatta accomodare accanto a Mario Baccini: solo un saluto. Vicino il sottosegretario Gianni Letta e il ministro Altero Matteoli: Emma, cappotto sobrio, s'intrattiene con loro garbatamente. Avviene a Fiumicino, in occasione della posa della prima pietra del nuovo porto turistico, il primo incontro pubblico tra Renata Polverini ed Emma Bonino. «Prima o poi ci dovevamo incontrare - taglia corto la candidata Pdl - Ben venga a Fiumicino, ben venga per un'opera così importante. È una svolta che aspettavamo da tempo, un volano per lo sviluppo, l'occupazione e il turismo». Due universi opposti, la Polverini e la Bonino, ben più cauta dell'avversaria sulla nuova infrastruttura: «Qui ho imparato ad andare in barca a vela. Il nuovo porto è un'opera in corso e sarebbe ridicolo dire "lo blocco". Tuttavia occorre trovare i modi di controllare la legalità di tutti i passaggi e verificarne la legittimità. Comunque le potenzialità sono enormi». Due ore di discorsi e presentazioni, con le due candidate distanti. Poi viene posta la prima pietra, il vescovo della Diocesi di Porto è pronto per la benedizione. Renata si fa il segno della croce, Emma esce e se ne va. Una scena che rievoca le polemiche sulla benedizione da parte di don Paolo del comitato elettorale della Polverini. Tutti a casa, consapevoli che torneranno a incontrarsi. Anche perché «almeno un faccia a faccia lo faremo sicuramente», assicura la Polverini. Diverse in tutto, aspettando il prossimo round.  

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