Spunta la foto con Contrada Di Pietro: «Sono orgoglioso»

Quand'eraancora magistrato del pool di Mani Pulite Antonio Di Pietro cenò con l'allora numero tre del Sisde Bruno Contrada. Era il 15 dicembre 1992. Nove giorni dopo Contrada venne arrestato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa (sta ancora scontando 10 anni ai domiciliari). È il Corriere della Sera a pubblicare le foto di quella cena che sono contenute in un libro dal titolo «Il "colpo" allo Stato» scritto da Mario Di Domenico ex collaboratore di Tonino ed oggi critico con il leader dell'Idv. Il volume verrà presto pubblicato ma è bastato anticipare le immagini per scatenare la bagarre. Anche perché, secondo la ricostruzione del Corriere, quel 24 dicembre 1992 si scatenò un giro di telefonate per farle sparire. Il Pdl va all'attacco. «È chiaro - incalza il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto - che la storia vera di Di Pietro è finora uno dei segreti meglio tutelati della Repubblica». Sulla stessa lunghezza d'onda Bobo Craxi, figlio dello storico leader socialista: «Si tratta di notizie inquietanti e penso che il Paese abbia il dovere di conoscere e approfondire certi dettagli storico-politici e credo che l'onorevole Di Pietro debba delle spiegazioni. Penso anche che il Parlamento dovrebbe dar vita a una commissione di inchiesta per conoscere la verità dei fatti, quale fosse il ruolo dei nostri servizi nella vicenda "Mani Pulite", quali gli agganci internazionali, se di determinati intrecci fosse informato l'esecutivo dell'epoca o se una parte delle nostre istituzioni abbiano lavorato per il sovvertimento democratico dello Stato, gettando le basi per un "golpe" post moderno». Tonino non ci sta. E replica. «Hanno fatto la pipì fuori dal vaso - rilancia -, tant'è vero che ci sono due edizioni del Corriere oggi. A queste cose si poteva prestare un giornaletto di provincia, ma il Corsera... Io sono orgoglioso di aver accettato l'invito a una cena prenatalizia insieme al comandante dei Carabinieri di Roma, al questore Contrada e ad altri esponenti delle istituzioni. A differenza di altri che vanno con le veline io sono andato con i carabinieri che lavoravano con me e non in un night o in un ristorante ma in una mensa dei carabinieri». Quanto a Contrada, aggiunge «se lui ha fatto qualcosa di sbagliato per cui è stato arrestato e condannato è lui ad aver sporcato quella cena, non io». E anche l'ex numero tre del Sisde, per bocca del suo legale, getta acqua sul fuoco: «Contrada non ha mai avuto, che io sappia, alcun tipo di rapporto con Antonio Di Pietro», né quando era poliziotto, né quando divenne magistrato, né in seguito e non ha «mai subito pressioni per fare sparire quelle foto». «Era il 1992 - aggiunge l'avvocato Giuseppe Lipera - e Contrada all'epoca era al Sisde. Quella sera fu ospite a una cena per gli auguri di Natale organizzata a Roma dall'allora colonnello dei carabinieri Tommaso Vitagliano. A quella cena c'era anche Di Pietro. È stata l'unica volta che i due si sono incontrati».