"Presto nominerò Bertolaso ministro"
L'AQUILA - Un impegno preso davanti a tutti. In una sala, la stessa utilizzata per le conferenze del G8, stracolma di gente. A parlare sul palco è Berlusconi, ed è lui a dare, a sorpresa, l'annuncio. «Dopo l'impegno straordinario che Guido Bertolaso ha profuso in questi dieci mesi, il minimo che possiamo dargli come riconoscimento e merito è la nomina a ministro da parte del presidente del Consiglio». Parole pronunciate nello stupore di tanti, compreso il diretto interessato che davanti ai microfoni e le telecamere, alzando le spalle, si limita a dire: «Ne so quanto voi». Più volte in questi mesi, dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo il 6 aprile scorso, il premier ha ringraziato pubblicamente il capo della Protezione Civile «per quanto fatto» in questa regione. Un "grazie" detto anche davanti ai capi di Stato internazionali, arrivati all'Aquila per il G8. E ieri, giorno ufficiale del passaggio di consegne della "gestione L'Aquila" dal governo nazionale (e quindi Bertolaso) a quello locale (il presidente della Regione Gianni Chiodi), il premier ha voluto ringraziare il principale autore «di un piccolo miracolo». Subito dopo l'annuncio del Cavaliere, le persone sedute accanto a "superGuido" (come in sala qualcuno lo definisce) cominciano a dargli pacche sulle spalle, abbracciandolo. Lì per lì il sottosegretario Bertolaso non ha voglia di replicare, forse non sa neanche cosa rispondere. Ma ovviamente ha l'aria felice. Una gioia che arriva dopo le polemiche della settimana scorsa per le critiche fatte dallo stesso Bertolaso agli americani per il loro intervento ad Haiti. Una vera e propria miccia diplomatica, presa malissimo dal governo Usa, tanto da costringere il presidente del Consiglio a scendere in campo e, difendendo l'azione americana, gettare acqua sul fuoco. Negli ambienti di governo si racconta che il capo della Protezione Civile fosse pronto a dimettersi. Poi, con una grande mediazione e un consulto notturno con Berlusconi, ha cambiato idea. Certo, restano i sassolini nelle scarpe, le critiche fatte alle sue parole e soprattutto al suo modus operandi. Ed è forse per questo che ieri, dopo aver fatto vedere un video su quanto realizzato in 10 mesi per tutte le realtà colpite dal terremoto, subito dopo la scossa delle ore 3.32 che ha distrutto gran parte dell'aquilano, dopo aver ringraziato tutti, afferma a gran voce: «Noi diciamo sempre la verità, anche a costo di dare fastidio a qualcuno». Il premier prima di lasciare la Caserma della Guardia di Finanza a Coppito, la struttura che sin dall'inizio è diventata il quartier generale per la gestione dell'emergenza terremoto, non ha dato altri dettagli su come e quando intenda nominare il nuovo ministro Bertolaso. Ma a sentire i tanti commenti dei collaboratori di "superGuido" sarà sicuramente il ministero della Protezione Civile. «Del resto già c'era e poi ce l'hanno tolto». Si vedrà. Complimenti a Bertolaso da tutti i presenti alla cerimonia, dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente alla presidente della Provincia Stefania Pezzopane, passando per il presidente della Regione Gianni Chiodi e i responsabili delle Forze dell'Ordine coinvolte nei lavori. Per lui una vera standing ovation. Sulla situazione abruzzese, sullo stato delle cose Bertolaso assicura che «entro fine febbraio 17 mila aquilani avranno una casa». Tutti quindi avranno una sistemazione. Resta lo zoccolo duro, la parte più difficile, vale a dire la ricostruzione dei beni artistici, definita dal premier «un'impresa lunga e difficile» e il rilancio economico.