Con Israele una solida amicizia
Quello che si svolgerà a Gerusalemme dal 1 al 3 febbraio è il primo Vertice intergovernativo italo-israeliano. Nove ministri italiani, guidati da Presidente del Consiglio, incontreranno le rispettive controparti. È il coronamento dell'eccellente stato dei rapporti bilaterali tra i due paesi, che l'attuale governo italiano ha ulteriormente consolidato. Ad Israele ci legano, fondamentalmente tre cose: i valori comuni; l'interesse a valorizzare il dinamismo delle nostre economie e i nostri talenti umani; la sicurezza in Medio Oriente, una regione che più di ogni altra influisce sulla sicurezza globale. L'Italia è oggi il principale alleato di Israele in Europa innanzitutto perché ci sentiamo profondamente legati da una comunanza di valori. Israele rappresenta per noi la democrazia, la libertà; Israele è parte integrante della nostra civiltà e cultura occidentali, della "nostra" storia, fatta anche di pagine buie che la coscienza comune non può e non deve mai dimenticare. La guardia contro l' antisemitismo, qualunque sia la sua matrice politica o religiosa, va tenuta sempre alta. Il governo italiano continuerà, in Europa e nelle istituzioni internazionali ad avere un ruolo di protagonista nella lotta contro l'anti-semitismo. Intraprendenza e dinamismo caratterizzano tanto la società italiana che quella israeliana creando le condizioni per una sempre più stretta interazione tra le nostre comunità economiche e scientifiche. Non intendo soltanto il business in senso stretto o l'interscambio commerciale, già positivo, e che ovviamente vogliamo tuttavia ulteriormente intensificare: un filo comune lega il genio italico e la rinomata intelligenza del popolo di Israele, non a caso patria di numerosi Premi Nobel. Siamo, dopo gli Stati Uniti, il principale partner di Israele nel campo della ricerca scientifica. In parallelo agli incontri intergovernativi, la settimana prossima, si svolgerà una Tavola Rotonda tra i vertici delle principali agenzie di ricerca e sviluppo italiane (tra cui il CNR e l'ENEA) e israeliane che aprirà la strada al lancio del Biennio Scientifico e Tecnologico italo-israeliano ed inaugurerà ufficialmente tre Laboratori Congiunti: tra ENEA e Università di Beersheva sulle energie alternative e rinnovabili; tra CNR e Università di tel Aviv sulle neuroscienze; tra LENS di Firenze e l'Istituto Weizman sugli atomi freddi. Infine, Israele per noi significa sicurezza. La sicurezza di Israele è la garanzia della «nostra» sicurezza. Una sicurezza, quella di Israele, che abbiamo l'interesse ed il dovere di sostenere rimuovendo le minacce nella regione, tra le quali, in primis, l'estremismo islamico ed il progetto nucleare iraniano. Sono minacce che possiamo combattere più efficacemente attraverso l'arma della politica. La ripresa, quanto prima, dei negoziati di pace israelo-palestinesi è in tal senso una priorità assoluta. Il vuoto negoziale avvantaggia esclusivamente i nemici della pace ed Hamas. L'Italia sostiene perciò attivamente gli sforzi dell'amministrazione USA per fa ritornare le due parti al negoziato. Crediamo che la fiducia reciproca tra Israele e l'Autorità nazionale Palestinese possa consolidarsi soltanto parlandosi e negoziando. Dobbiamo essere altrettanto chiari e fermi nei confronti dell'Iran: un Iran nucleare non è un'opzione accettabile per la comunità internazionale e crediamo non sia nell'interesse dell'Iran stesso. Questo scenario va scoraggiato con tutte le necessarie pressioni economiche e politiche: pressioni che è dovere di tutti - e non solo dell'Occidente -esercitare sulle autorità di Teheran, perchè la sicurezza non è un bene 'divisibile', ma è un bene globale. Franco Frattini Ministro degli Esteri