Lacrime e ricordi: 10 mesi di passione
L'AQUILA - Ricordi e commozione. È stato questo il leit motiv di tutta la cerimonia. Un vero e proprio passaggio di consegne non di un testimone, ma «di una fiaccola». Un vessillo di quanto fatto dal governo in 10 mesi per l'emergenza L'Aquila. Quando parte il video con tutte le immagini del terremoto, con la città dell'Aquila distrutta, i tanti corpi estratti da sotto le macerie, i bambini rimasti senza genitori, le quasi trecento bare distribuite nel piazzale della Caserma di Coppito, sono in tanti ad essere commossi. Tra le prime file ci sono parecchi occhi lucidi, soprattutto tra gli uomini della Protezione Civile. A cominciare da Guido Bertolaso, per finire a Silvio Berlusconi, seduto accanto al presidente della Regione Abruzzo. Sono immagini forti, ma che lasciano subito il posto ai tanti risultati ottenuti in 10 mesi. Il desiderio ora, come sottolineano tutte le istituzioni locali, «è di non essere dimenticati», di poter avere cioè ancora la vicinanza del governo. Berlusconi lo promette, rassicurando tutti. «Quello che è successo quella notte mi ha dato tanta forza», racconta il Cavaliere dal palco. «Mi ha fatto sentire utile al mio Paese». Ripercorre quanto fatto, ricordando la gioia sentita nella consegna delle prime case. «Io stesso ho scelto le lenzuola, ci ho messo davvero il cuore». Il cuore e l'amore usato spesso recentemente dal premier nei suoi discorsi, e che «si è visto tante volte in questa terra. Dando un'immagine dell'Italia «come del Paese del bene e dell'amore». Grandi elogi ai tanti volontari arrivati all'Aquila, così come ai tanti uomini delle Forze dell'Ordine. «Il governo non va via, resta comunque qui». Non parla a lungo il premier, poco più di dieci minuti. Alla fine, torna Bertolaso sul palco, invitando il cantante Claudio Baglioni, anche lui in sala, a salire sul palco per cantare tutti insieme "Domani", quello che è diventato l'inno musicale del terremoto. Lui lo fa, e dietro ci sono tanti bambini mano nella mano. Berlusconi si mette in mezzo a loro e quando partono le note del brano comincia a canticchiare. Sul palco salgono tutti: abbracci e strette di mano. In molto restano gli occhi lucidi. Gia.Ron.