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Fermato sotto palazzo Grazioli un uomo con bulloni e coltelli

L'arresto dell'uomo

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L'episodio poteva essere considerato come uno dei tanti controlli in cui rimane invischiato qualche balordo. Ma visto quel che è successo un mese e mezzo fa in piazza Duomo a Milano, ha invece messo in allerta tutto il sistema di sicurezza del Presidente del consiglio. Mercoledì sera i carabinieri hanno fermato in via del Plebiscito, sotto palazzo Grazioli, la residenza romana del premier, un uomo di 55 anni, originario della ex Jugoslavia con alcuni precedenti penali e senza fissa dimora che aveva in tasca alcuni coltelli e bulloni e avrebbe riferito ai militari di aspettare il premier per leggergli una poesia. Una spiegazione che ha ancora di più messo in allerta i carabinieri che avevano notato l'uomo dietro un gruppo di giornalisti, davanti all'ingresso di palazzo Grazioli, dove era in corso una riunione politica. Ad insospettirli era stato il fatto che, nonostante fosse sera, avesse un paio di occhiali da sole. Dopo averlo perquisito i carabinieri gli hanno trovato nelle tasche i coltelli e i bulloni. I militari sono poi risaliti all'auto che l'uomo utilizzava come una sorta di dimora e che è risultata rubata. Proprio per questo motivo, con l'accusa di ricettazione della vettura, l'uomo è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, denunciato poi per il possesso dei coltelli e trasferito a Regina Coeli. Un mese e mezzo fa, il 13 dicembre, Berlusconi era stato aggredito dopo una manifestazione in piazza Duomo a Milano da Massimo Tartaglia che gli aveva lanciato in faccia una statuina che rappresentava proprio il simbolo della città. Berlusconi fu ricoverato in ospedale quattro giorni, gli vennero messi alcuni punti di sutura e poi passò una lunga degenza a villa San Martino ad Arcore. E proprio lunedì il premier è stato visitato da due consulenti incaricati dalla Procura di Milano di accertare la prognosi e l'eventuale esistenza di danni permanenti al volto. Visita alla quale hanno partecipato anche il medico personale del presidente del Consiglio, un «luminare» scelto dal premier e un altro nominato dagli avvocati di Massimo Tartaglia. I due esperti della Procura, dopo averlo visitato, hanno anche raccolto tutta la documentazione clinica disponibile che dovranno esaminare per stendere la loro relazione che dovrà essere consegnata al pm entro 15 giorni. L'esito della consulenza medico-legale disposta dal procuratore Spataro, titolare delle indagini sull'aggressione, servirà per formulare l'esatta ipotesi di reato nei confronti di Tartaglia, ora accusato di lesioni pluriaggravate. Anche l'aggressore, affetto da disturbi mentali tali da determinare il suo trasferimento, avvenuto una settimana fa, dal carcere di San Vittore al reparto di psichiatria del San Carlo, è stato sottoposto a visite e a colloqui. Una consulenza, di cui si attende il deposito, che dovrebbe portare i suoi difensori, gli avvocati Daniela Insalaco e Gian Marco Rubino, a chiedere il trasferimento in una comunità terapeutica.

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