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Bologna al voto già a fine marzo

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Flavio Delbono

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Chiusa ufficialmente l'era Delbono, Bologna va verso una campagna elettorale lampo per scegliere il nuovo sindaco. A spingere in questa direzione le parole del ministro dell'interno Maroni che ha in programma oggi una riunione per accorpare il voto comunale a quello delle Regionali del 28-29 marzo. E se le segreterie politiche hanno già iniziato le loro manovre, a muoversi è soprattutto lo scenario giudiziario nato dal «Cinzia-Gate», l'inchiesta che vede indagato l'ormai ex sindaco: sotto la lente ora c'è il Cup, il centro di prenotazioni mediche di cui è socia di maggioranza la Regione Emilia-Romagna. Che l'aria fosse cambiata, lo si è capito a metà mattina quando il segretario del Pd Bersani ha messo come unica condizione per un voto veloce l'approvazione del bilancio. Così alle 13 il vicesindaco Claudio Merighi ha confermato che Delbono avrebbe lasciato nel pomeriggio, dopo l'ok del consiglio comunale alla manovra. Poco meno di un'ora e mezzo di discussione e Flavio Delbono ha chiuso la sua breve esperienza da sindaco di Bologna con poche scarne parole: «Visto l'articolo 53 comma 3 del Testo unico sugli enti locali rassegno le mie dimissioni». Ha stretto la mano a consiglieri e dirigenti e si è chiuso nel suo ufficio per lasciarlo poco dopo, dribblando giornalisti e fotografi. L'ultimo saluto per il consigliere leghista Manes Bernardini che ieri lo attaccava («Ci sta prendendo in giro») e oggi si è quasi commosso: «La politica è una cosa, l'amicizia un'altra».   Poco dopo Maroni ha reso più che concreta l'ipotesi del ritorno al voto a fine marzo: «Sono disponibile ma bisogna cambiare la legge: domani faremo una riunione al ministero per capire quali provvedimenti sarà necessario assumere se tutti saranno d'accordo per accorpare le elezioni», ha detto. Non a caso le grandi manovre sono già partite. Il segretario cittadino del Pd Andrea De Maria ha rilanciato le primarie: «Penso ci sia il tempo per farle, da lì partiremo per il confronto con le altre forze del centrosinistra». In città salirà anche Bersani il 2 febbraio per partecipare alla direzione del partito, mentre i nomi più accreditati sembrano essere quelli di Duccio Campagnoli, assessore regionale alle attività produttive, dello stesso Merighi e di Maurizio Cevenini, presidente del consiglio comunale. Outsider di lusso il presidente di Unipol Pier Luigi Stefanini. Oppure Giancarlo Sangalli, parlamentare ed ex presidente della Camera di Commercio. Il centrodestra potrebbe meditare a un doppio asse con l'Udc: il deputato Gian Luca Galletti (ex assessore di Guazzaloca), fedelissimo di Casini, si ritirerebbe dalla corsa in Regione e appoggerebbe il Pdl che ricambierebbe il favore verso di lui in Comune. E proprio Casini oggi sarà in città per presentare il libro di Aldo Cazzullo. Lontano dai clamori mediatici della politica, intanto prosegue l'inchiesta giudiziaria della Procura di Bologna nata dalle rivelazioni di Cinzia Cracchi, ex segretaria e ex compagna di Delbono, indagato per quattro reati: peculato, abuso d'ufficio, truffa aggravata e pressioni verso la stessa Cracchi. I magistrati stanno ora lavorando su Cup 2000, il Centro Unificato di Prenotazioni sanitarie, dove la Cracchi fu trasferita nell'estate 2008 dalla Regione quando finì la sua relazione con l'ex sindaco.  

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