Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

La Poli Bortone dice no a Berlusconi

Adriana Poli Bortone

  • a
  • a
  • a

«Vado avanti. No si può fare politica in questo modo. Sono a capo di un movimento Io Sud che crede nei valori del Mezzogiorno. Immaginavo che anche il Pdl volesse fare un accordo con l'Udc e con noi». Dopo l'appello di Berlusconi, Adriana Poli Bortone, in un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it, respinge la richiesta del premier di fare un passo indietro come candidata in Puglia in vista delle elezioni regionali. «Sono la candidata più forte per battere Vendola. A meno che non sia il ministro Fitto che voglia candidarsi...» Dopo l'appello di Berlusconi, Rocco Palese è pronto a fare un passo indietro in Puglia. Anche lei? «No, vado avanti. No si può fare politica in questo modo. Sono a capo del movimento Io Sud, che crede nei valori del Mezzogiorno. Immaginavo che anche il Pdl volesse fare un accordo con l'Udc e con noi rispetto a tematiche del Mezzogiorno sulle quali il Pdl è debole». Quindi dice no a Berlusconi... chiede Affari Italiani ad Adriana Poli Bortone che risponde: «Il presidente ci sta mettendo tutta la buona volontà. Questa formula, che non credo sia sua ma che qualcuno gli ha suggerito come formula di mediazione, non credo sia la formula giusta. Se lo scopo è quello di abbattere la giunta Vendola, io non credo che a 50 giorni dalla campagna elettorale si possano gettare nella mischia delle persone che non hanno mai fatto politica soltanto per non darla vinta agli uni o agli altri. La serietà dell'impostazione politica impone di trovare un candidato che ad oggi potrebbe, e ci metto tanto di condizionale, essere il più forte per battere Vendola». E lei lo è? «Credo di essere un candidato abbastanza forte per battere il Governatore. Se ci sono altre ipotesi più forti va benissimo. A meno che non sia il ministro Fitto che voglia candidarsi...». Perchè i pugliesi dovrebbero votare lei? «Una delle mie priorità è quella di utilizzare tutte le risorse disponibili, utilizzarle bene e subito. Raccogliendo lo spunto dell'Unione Europea. E non quella di fare progetti spot per essere finanziati per due o tre anni. Ma progetti che lascino posti di lavoro sul territorio. Abbiamo avuto tante occasioni. Abbiamo a disposizione miliardi di euro che sono stati spesi in notti bianche, o in progettini fini a se stessi. Questo non giova all'economia della Puglia, delle piccole e media imprese, degli artigiani, e di tutti quei lavoro identitari che danno una connotazione al territorio».  

Dai blog