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Le elezioni non si vincono sui giornali.

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Dareoggi la croce addosso al Pd e alla sinistra è sin troppo facile. Hanno impressionato le difficoltà che hanno portato all'incoronazione di candidati strategici come la Bonino e Vendola: rimarginare le ferite non sarà facile per Bersani & Co. Detto questo, sarebbe un guaio se gli avversari del centrodestra sottovalutassero l'impatto elettorale dei due nomi che così tanto hanno diviso il Pd. Emma Bonino e Niki Vendola corrono per vincere e sono tutt'altro che fuori gioco. Il Lazio e la Puglia sono peraltro, insieme al Piemonte, le tre regioni su cui misurerà la tenuta della sinistra e la capacità di sfondamento del partito del premier. L'aver schierato ottime figure come quelle di Renata Polverini e di Rocco Palese rischia di essere insufficiente. La leader dei Radicali e quello di Sinistra e libertà, benché alla guida di partiti dal consenso nazionale relativamente scarso, hanno un fortissimo appeal in genere ma sui giovani in particolare. L'uso di cui sono capaci dei New Media (internet e marketing virale) li porta a godere oggi di un vantaggio colmabile ma, al tempo stesso, non ancora colmato. I giovani, inteso come pubblico largo e non come squadre di militanti, sono infatti il vero tallone di Achille dei partiti moderati e di quelli “tradizionali”, di massa per usare una terminologia novecentesca. Il dialogo con le ragazze e i ragazzi nati fra il 1980 e il 1992 non è facilissimo e richiede uno sforzo di innovazione anche per il diverso consumo che questi fanno dei media. Non solo. I sistemi elettorali partitocratici affermatisi in Italia negli ultimi anni (l'obbrobrio del Porcellum su tutti) hanno sfavorito il coinvolgimento delle ultime generazioni e lo stesso reclutamento di classe dirigente è avvenuto sul livello più basso della cooptazione. Per questo è più difficile per i grandi partiti comunicare con i giovani ed è più naturale per “outsiders” come Bonino e Vendola. E non è un caso che il Cardinale Bagnasco abbia invocato, come fece lo stesso Santo Padre mesi fa, “una nuova generazione di cattolici impegnati in politica”. Il futuro di Pdl, Pd e Udc non dipende tanto dalle sorti singolari di Berlusconi, Bersani e Casini ma sulla capacità che questi leader avranno nell'aprire il gioco e reclutando forze fresche e audaci (non giovani Signor Sì). Quanto al presente, un modesto consiglio non richiesto: attenti alla capacità di impatto della signora Emmatar.

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