«Facciamo come Silvio Più gnocche nelle liste»
Sesi trovano opportune le dimissioni del sindaco di Bologna per il caso Cinzia-Gate, allora avrebbe dovuto dimettersi anche Berlusconi per tutto quello che è successo a palazzo Grazioli e per il conflitto d'interessi». L'attrice Sabrina Ferilli al programma di Radio2 «Un giorno da pecora» confessa tutta la sua delusione per le dimissioni del sindaco di Bologna. Poi aggiunge: «Ha lasciato la città per una cazzata. Non ha ricevuto nessuna avviso di garanzia. Non è stato fatto alcun tipo di indagine e non c'è alcuna sentenza. Non sono chiare neanche le accuse. Non doveva lasciare l'incarico. Berlusconi giustamente con tutto quello che è successo non si è dimesso. Gli esponenti del Partito Democratico invece per una sciocchezza come l'uso di un bancomat si dimettono». L'amara constatazione dell'attrice è quella sotto gli occhi di tutti in questi giorni: «Al mio partito manca un leader o una linea di forza» ha spiegato la Ferilli. L'attrice non ha nascosto a sua preoccupazione per le sorti del Partito Democratico «Sono attaccata al Partito Democratico perché mio padre è sempre stato comunista ed era segretario di Ferrara e di Berlinguer. Conosco la sinistra migliore - spiega l'attrice - ma non riesco a capire cosa stia succedendo al partito. Forse dovremmo fare come Forza Italia, più gnocche nelle liste. Magari porta bene». Alla domanda dei due conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro se sia disposta a candidarsi, la Ferilli ha risposto: «Non mi hanno proposto nessuna candidatura, ma comunque lo escludo. Io sto al balcone a guardare quello che succede». Poi il pronostico sul futuro elettorale del centro sinistra. Un'arguta teoria politica che si rifà alla passione dell'attrice per la squadra di calcio As Roma. «Mi rendo conto però che è più facile che la Roma rinvinca lo scudetto che il Pd torni a vincere le elezioni».