Ma Pier spera ancora di fare il leader del Pd

Conl'aria di volerlo punire, respingendo l'appello a riconsiderare il veto opposto in Puglia a Nichi Vendola, viste le clamorose dimensioni della sua vittoria nelle primarie sul concorrente dalemiano Francesco Boccia, l'Udc di Pier Ferdinando Casini ha furbescamente lanciato al Pd un bel salvagente. Questo, e non altro, è il significato del «terzo forno» aperto ieri con ironica baldanza dall'ex presidente della Camera lanciando la candidatura alla carica di Governatore della Puglia della senatrice Adriana Poli Bortone. La quale è stata un'esponente molto nota ed apprezzata del centrodestra per avere egregiamente fatto, fra l'altro, il ministro dell'Agricoltura nel primo governo di Silvio Berlusconi e il sindaco di Lecce. Il terzo forno di Casini, nonostante l'accattivante immagine della Poli Bortone, leader di un movimento nato dalle viscere di Alleanza Nazionale dopo la confluenza nel Popolo della Libertà, non ha alcuna possibilità di vendere più pane degli altri due. Il suo obbiettivo è di togliere clienti al forno del Pdl nelle elezioni regionali del 28 marzo per far prevalere il forno del Pd, nonostante l'effige bistrattata di Nichi Vendola riesposta sulle sue insegne. Non a caso il governatore uscente della Puglia si è affrettato a ringraziare Casini riesumando uno slogan di scuola inconfondibilmente maoista: «avversari divisi, avversari eccellenti». Ma, pur potendo essere Vendola il beneficiario finale dell'operazione, il salvagente di Casini — ripeto — è stato lanciato in acqua per soccorrere soprattutto il Pd e il suo gruppo dirigente. C'è l'evidente speranza di poter continuare a tessere da qui alle elezioni politiche del 2013 con Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema la tela di una nuova coalizione di cosiddetto centro-sinistra, nella quale Casini potrebbe prendere il posto dell'ormai pensionato Romano Prodi. Si sa che la perdita della regione Puglia potrebbe costare carissima al segretario del Pd e al suo mentore in arrivo alla presidenza del comitato parlamentare di controllo dei servizi segreti, esponendoli più ancora di quanto già non siano alle contestazioni delle correnti uscite sconfitte dal congresso nello scorso autunno. Che al rapporto con l'Udc preferiscono quello con Antonio Di Pietro e con la sinistra radicale, da non confondere naturalmente con i radicali di Marco Pannella. Casini tuttavia non avrebbe potuto buttare con tanta disinvoltura il suo salvagente al vertice del Pd se non gliene avessero fornito in qualche modo il pretesto i dirigenti del Pdl con l'annuncio un po' intempestivo della candidatura del poco conosciuto Rocco Palese alla guida della Regione. Pur di intralciare la Poli Bortone, invisa come ex, al contrario di altri ex coltivati e riammessi anche di recente nella coalizione di centrodestra, essi hanno preferito compromettere una buona occasione per riconquistare un'importante regione del Sud perduta cinque anni fa. E rischiano in Puglia la sorte quello sprovveduto che si evira per fare dispetto alla moglie.