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La prima volta di Renata e Pier

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Pier Ferdinando Casini e Renata Polverini

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«Io l'accordo con l'Udc non lo volevo fare. Questi sono troppo alti, guardate Casini... Me fanno fa 'na figura... Stamattina mi sono alzata e ho detto: mò vedo Luciano e Pier, famme mette i tacchi». Il tempo delle tensioni è finito. Ora che l'alleanza con l'Udc è formalizzata, messa nero su bianco, Renata Polverini, candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, può anche permettersi di scherzare in romanesco, ironizzando sull'altezza di Pier Ferdinando Casini, leader dei centristi, e del segretario regionale Luciano Ciocchetti. La manifestazione pubblica in occasione della sede Udc al quartiere Torrino, periferia sud della Capitale, sgombera il campo da qualsiasi dubbio. L'intesa tra i centristi e la Polverini è forte, frutto di una «sintonia trovata subito» su un «riconoscimento reciproco» di temi e valori condivisi. «Abbiamo trovato subito un feeling con la Polverini. Crediamo - spiega Casini - alla sua politica sul lavoro. Siamo ancorati alla sua idea di fare gli interessi dei lavoratori. Ecco perché l'appoggiamo. Ho voluto che ci fosse questo incontro, organizzato nel giro di 24 ore, perché devono finire le polemiche di questi giorni. Chi continua a polemizzare contro l'Udc non è interessato alla vittoria di Renata Polverini. Noi invece vogliamo aiutarla a vincere. Quindi dobbiamo lasciarci alle spalle le cose che non contano e impegnarci in questa campagna elettorale». Tanti i punti cardine dell'alleanza. Sanità, quoziente familiare, lavoro e barriere architettoniche i principali. «La Regione - prosegue Casini - deve tutelare i malati. Già questa sarebbe una grandissima rivoluzione perché ormai nelle regioni la sanità è diventata un veicolo di conquista politica». «Questo accordo - annuisce la Polverini - si basa sul riconoscimento reciproco di valori importanti come la vita e la famiglia. L'Udc è necessaria per completare la coalizione, perché quella che mi sostiene è una coalizione di centrodestra. Vorrei togliere tutte le polemiche che in questi giorni ci sono state: io ho voluto questo accordo e questo accordo c'è e resiste». E il segretario regionale Ciocchetti precisa: «In questa regione e a Roma siamo opposizione. Non abbiamo rincorso assessorati e posti di sottogoverno. Non abbiamo fatto patti di potere con Renata Polverini. Abbiamo solo portato avanti la nostra identità, siamo l'unico partito che ha un programma per la Regione. Le guerre non ci interessano, così come non ci interessa rinfacciare il debito della sanità. Vogliamo solo dimostrare che è possibile governare diversamente. Spero che il clima che si creerà intorno a Renata Polverini nei prossimi giorni sia positivo e guardi ai problemi dei cittadini del Lazio. Questa è la scommessa vera». Ciocchetti poi propone alla candidata di «costruire un assessorato che metta insieme il lavoro, la formazione professionale e le politiche per i giovani». Sulla sanità, la Polverini ribadisce la sua intenzione di rinegoziare il piano sanitario, puntando all'abbattimento dei costi e degli sprechi grazie all'accorpamento delle Asl e al drastico ridimensionamento della burocrazia. E per tenere a bada una spesa sanitaria da anni fuori controllo lancia la proposta di una convenzione con la Gaurdia di finanza. «Non è possibile - spiega la Polverini - che in questa Regione la gestione delle spese sia incontrollata. Faremo rientrare il debito in tre anni». E sul piano-casa dice: «Sentiremo il presidente Berlusconi perché ha detto che su questo chiamerà i candidati alla presidenza delle Regioni. Il piano varato dal governo era attento alle esigenze dei cittadini. Vedremo e valuteremo».

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