D'Alema: hanno tifato contro di me
"La larga vittoria di Nichi Vendola nelle elezioni primarie del centrosinistra pugliese conferma il legame del presidente della nostra Regione con tanta parte dell'elettorato del centrosinistra, compresi gli elettori del Partito Democratico". E' quanto afferma il presidente della Fondazione Italianieuropei, Massimo D'Alema, in merito all'esito delle elezioni primarie in Puglia. "Prendo atto di questo risultato - prosegue D'Alema - e della necessità, quindi, per il PD, di sostenere lealmente Vendola come già facemmo nelle elezioni regionali del 2005". D'Alema: l'Udc torni indietro - Il confronto con Boccia "non è nato da ostilità verso Vendola - sottolinea D'Alema - bensì dalla necessità di far avanzare un nuovo processo politico". Dal punto di vista delle alleanze per il democratico "c'è da sperare che il risultato delle elezioni primarie pugliesi non determini un ritorno indietro dell'Udc che hanno permesso al Pd di vincere le elezioni amministrative in tanta parte della Puglia nella primavera del 2008". "E' evidente - dice D'Alema - che non siamo riusciti, nel breve tempo di questa campagna elettorale, a rendere chiaro anzitutto ai nostri elettori la portata del confronto in cui ci siamo impegnati e di ciò avverto anche io la mia parte di responsabilità - ammette D'Alema - E' essenziale - conclude - che ora il Partito Democratico ritrovi la sua unità nello sforzo di costruire intorno al candidato Nichi Vendola la convergenza più ampia possibile e di rafforzare l'ispirazione riformista della nostra proposta di governo per la Puglia". "Hanno lavorato contro di me" - "Già so quello che scriveranno i giornali, che ho perso io. Ce n'erano soprattutto alcuni che non aspettavano altro, che hanno sferrato un'offensiva ostile nei miei confronti. Ma anche nella politica c'è chi ha lavorato contro di me", è come se "una squadra tifasse per la squadra avversaria". Sone queste le parole, riportate dal Corriere della Sera, con cui Massimo D'Alema commenta l'esito delle primarie in Puglia. L'esponente del Pd, nonostante la disfatta di Boccia, resta comunque convinto della validità delle primarie che, spiegando che "non si potevano non fare perchè una parte del nostro popolo le voleva e negargliele sarebbe stato come consentire a Vendola di avere una sfera di influenza su una fetta del nostro elettorato", e in secondo luogo perchè le primarie "sono l'unico modo perchè il Pd possa appoggiare Vendola alle elezioni regionali, perchè è il candidato che è uscito vincente da una consultazione condivisa in cui ognuno si è impegnato a sostenere il vincitore". Bindi: ha vinto il Sud - All'indomani delle votazioni per la candidatura alla presidenza Rosy Bindi, presidente del Pd, fa il punto sulle primarie in Puglia. "Innanzitutto dobbiamo dire che ha vinto lo strumento delle primarie - ha detto a AffariItaliani - Ha vinto la politica partecipata, ha vinto il Sud che vuole essere protagonista del proprio futuro e ha vinto, non solo una persona, Vendola, ma anche il buon governo di quella Regione di questi anni". Per la democratica dunque, "anche se il nostro candidato non ha vinto, credo che abbia comunque vinto il Partito Democratico che ha le primarie nel proprio statuto, che anzichè chiudersi in una stanza, come qualcuno voleva, si è affidato alla decisione dei cittadini della Puglia". Bindi spiega che il Pd ha vinto anche perchè era il principale partito dell'amministrazione Vendola di questi anni "e ha vinto anche perchè sosterrà Vendola e insieme batteremo la destra". La presidente dei democratici lancia poi un appello ai centristi: "Credo anche che a questo punto l'Udc e Pier Ferdinando Casini abbiano tutte le possibilità per ritornare sulle loro decisioni" e sostenere il governatore uscente. Emiliano: una disfatta per il partito - Di diverso avviso il sindaco di Bari e presidente del Partito democratico della Puglia, Michele Emiliano, per il quale dalle primarie il partito esce sconfitto. "Nichi Vendola ha meritatamente vinto impartendo al nostro partito, e non a Francesco Boccia, una dura lezione che non può più essere ignorata". Per Emiliano anche "la più razionale delle strategie politiche non può essere calata dall'alto e non può essere attuata ignorando i sentimenti di rispetto e di affetto delle persone nei confronti di quei pochi politici che nel bene e nel male sono sintonizzati con il senso comune - ha aggiunto - Questa è la lezione che tutto il Pd deve apprendere e trasformare nello spirito col quale affrontare la prossima campagna elettorale".