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La memoria corta della sinistra

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Nel Belpaese gli indignati speciali non si concedono un attimo di riposo e pontificano da mane a sera con faccia mesta da menagrami. Loro non badano ai fatti. Manco fossero dei provetti segugi, si fidano solo del loro naso. E se per caso i fatti smentiscono il loro infallibile fiuto, non fanno una piega. A loro avviso, tanto peggio per i fatti. Il fine, si sa, giustifica i mezzi. Anche i mezzucci. L'importante è attenersi alla massima che ha tanti padri: "Calunniate, calunniate, qualche cosa resterà". In questi giorni si è particolarmente distinto nell'opera dissacratoria Furio Colombo. Sul "Fatto quotidiano" di giovedì usa toni che definire apocalittici è dire poco. Come sa anche il gatto, questa legislatura ha meno di due anni di vita. Ma per Colombo "la fine della legislatura è già cominciata". Si può immaginare la reazione di deputati e senatori dopo aver letto la profezia della nostra Cassandra. Come minimo, avranno toccato ferro. Incurante di ciò, l'articolista tira dritto. Senza mai essere roso dal tarlo del dubbio. Convinto che Domine Iddio sia con lui, tuona: "le due assemblee della Repubblica sono le braccia corte di un governo tanto imperioso quanto incapace. Guida male, ma guida tutto". E conclude così: "Questa brutta legislatura è finita. O è come se fosse finita. Non conta". Tutto intento a scrivere fidandosi del proprio naso, il Nostro non ha il tempo di leggere. Peccato. Perché avrebbe abbassato le penne se avesse dato appena una sbirciata al dossier, predisposto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, dal titolo "L'attività del governo Berlusconi in Parlamento nel 2009". Elio Vito è il classico uomo giusto al posto giusto. Al proprio naso preferisce i numeri. Li dà in gran quantità e fa bene. Perché svelano le tante favole metropolitane propalate ad arte dai sullodati indignati speciali. Ora, la matematica non è un'opinione. E le nude cifre dimostrano a sufficienza che il governo Berlusconi sta battendo il precedente gabinetto Prodi su tutta la linea. A cominciare, pensate, dal rispetto per il Parlamento. Dall'inizio di questa legislatura, su un totale di 161 provvedimenti deliberati dal Consiglio dei ministri, già 120 sono stati approvati dalle Camere in via definitiva. Nella precedente legislatura, invece, il rapporto era di 214 a 84. In termini percentuali, il Cavaliere batte perciò il Professore 74 a 39. Ancora. Nel 2009 sono state approvate in via definitiva 15 proposte di legge di iniziativa parlamentare, 7 in più rispetto al 2007 durante il governo Prodi, con un incremento del 90%. E che dire del pianto greco per i troppi decreti legge adottati dal governo Berlusconi? Pura propaganda senza alcun riscontro. Infatti nel 2009 il governo ha adottato solo 18 decreti legge. Saranno anche tanti, ma si tratta della cifra più bassa dalla fine degli anni Sessanta. E per di più gli emendamenti approvati su iniziativa dei parlamentari, anche di opposizione, sono stati parecchi. L'opposizione poi denuncia di continuo il fatto che le reiterate questioni di fiducia comportano la decadenza di tutti gli emendamenti e fanno venir meno una corretta dialettica parlamentare. Fatto sta che l'anno scorso questo governo è ricorso alla fiducia 19 volte su 10 provvedimenti, mentre nel corrispondente periodo della passata legislatura il governo Prodi l'ha posta 16 volte su 8 provvedimenti. Siamo lì. Non è tutto. Infatti, in proporzione al totale delle leggi approvate, il governo Berlusconi ha fatto minor uso della fiducia. Potremmo continuare a snocciolare cifre. Ma ci fermiamo qui perché siamo persone di buon cuore. E non intendiamo dare ulteriori dispiaceri a quell'indignato speciale di turno che è Furio Colombo. Sbugiardato come merita. ([email protected])  

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