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I Democratici si preparano al "naufragio" pugliese

Nichi Vendola

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I dati, quelli ufficiali, si sapranno solo stasera. Forse addirittura domattina. I seggi per votare alle primarie pugliesi, infatti, saranno aperti fino alle 21. Ma dalle parti del Pd non soffia un buon vento. Anzi, l'impressione è di trovarsi nella calma che normalmente precede la tempesta. E che tempesta. La sfida tra Nichi Vendola e Francesco Boccia, remake di ciò che accadde nel 2005, potrebbe risolversi allo stesso modo. I primi a pensarlo sono proprio gli esponenti del Pd che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, non sperano eccessivamente in una vittoria dell'economista di Bisceglie tanto caro ad Enrico Letta. I motivi sono diversi. Anzitutto la forza del governatore uscente che ha saputo rilanciarsi nonostante gli scandali giudiziari che hanno colpito la sua Giunta. La gente lo ama e lo ha dimostrato ampiamente in questa campagna elettorale per le primarie. Per lui, quasi ovunque, bagni di folla. E forse non è un caso che i Democratici abbiano cercato in tutti i modi di evitare la prova delle urne. Anche perché una parte del partito ha detto chiaramente che voterà e farà votare Nichi. Ieri, ad esempio, le deputate Cinzia Capano (vicina al sindaco di Bari Michele Emiliano) e Giusy Servodio (ex Margherita di area rutelliana) lo hanno annunciato con una nota ufficiale: «Boccia sostiene che su di lui tutto il Pd è compatto. Ma noi e tanti altri voteremo ed inviteremo a votare per Vendola». E anche se Dario Franceschini, ieri in tour con Boccia, garantisce che tutti sostengono la candidatura dell'esponente Pd, l'impressione è che la minoranza tifi per Vendola. Anche perchè una sua vittoria sarebbe un modo per dare una lezione esemplare a Massimo D'Alema considerato il vero e indiscusso padrone del partito. Insomma la riconferma dell'ex governatore sembra, almeno sulla carta, poco più che una formalità. Al punto che ieri, sia Repubblica che Il Riformista, giornali che orbitano nella galassia democratica, davano Nichi in netto vantaggio. E chissà che non sia proprio questo uno dei motivi del nervosismo che ha caratterizzato tante dichiarazione dei big del partito. A partire proprio dal lìder Maximo che, intervistato dall'Unità, ha di fatto previsto una sconfitta alle Regionali per Vendola: «C'è chi fa le primarie contro di noi. Ma se ha vinto contro di noi, dopo, con quegli altri perdi». E se Pier Luigi Bersani assicura che «chi vince avrà il sostegno dell'altro», Enrico Letta prova la mossa della disperazione chiamando in causa l'odiato Cavaliere: «Non ho dubbi che Berlusconi speri nella vittoria di Vendola. Al contrario far vincere il laboratorio Puglia di Boccia vuol dire dare una chance al centrosinistra di battere Berlusconi e la destra». Di certo, poi, non aiutano le dichiarazioni di Pier Ferdinando Casini che, intervistato dal Tg1, avverte: «Se vincerà Vendola non ci sarà spazio per un'alleanza riformista con il Pd». Nel frattempo, però, un sondaggio dell'Istituto Piepoli divulgato ieri dalla «Fabbrica di Nichi» dà il governatore uscente al 64% contro il 20% del suo sfidante (ed un 16% di indecisi ma propensi al voto). «A me hanno insegnato che un sondaggio è vero se viene comunicato al dipartimento editoria presidenza del Consiglio. Ci siamo informati e non c'è stato nessun sondaggio pubblicato: sono finiti sui giornali numeri palesemente falsi» attacca Boccia. Immediata la replica di Filomena Tucci dell'Istituto Piepoli: «Il sondaggio citato è stato realmente eseguito tra il 20 e 21 gennaio 2010 A seguito della pubblicazione di oggi (ieri ndr) la scheda metodologica verrà depositata lunedì, secondo la normativa che regola il settore». Poco male, stasera si saprà chi ha ragione.

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