Campania senza candidato Rispuntano le primarie
InCampania la tensione è alle stelle, e dopo aver girato in tondo alla disperata ricerca di candidato e alleanze, si torna al punto di partenza. E si rispolverano le primarie. L'Udc, nonostante le tensioni con Berlusconi, pare abbia confermato gli accordi programmatici dell'ultima tornata elettorale, schierandosi col Pdl sul territorio campano. L'appoggio dell'intramontabile Ciriaco De Mita al socialista Stefano Caldoro, la cui campagna vedrà schierata il ministro Mara Carfagna, su richiesta del Cav, mette davvero nei guai il Pd. Senza centristi sarà difficile per il centrosinistra convincere a scendere in campo i rettori delle università di Napoli e di Salerno, che per un po' erano sembrati la soluzione ideale, lontana dalle beghe interne al partito. Ennesima occasione sfumata, che rimette la palla al centro e riaccende le discussioni. I bersaniani, ma anche gli altri, chiedono che a questo punto si facciano le primarie. Ennio Cascetta, assessore regionale ai Trasporti con le spalle coperte dal governatore, intravede la possibilità di partecipare di nuovo alla gara. Ma le primarie piacciono ai bassoliniani anche per un altro motivo: potrebbero fermare la corsa di Vincenzo De Luca, impetuoso sindaco di Salerno che si è sempre dichiarato ostile alla consultazione popolare, ed è già pronto a scendere in campo con le liste civiche che già gli hanno procurato la poltrona di primo cittadino. Il tema è stato ampiamente discusso nella riunione della direzione regionale di ieri sera, dove Bersani ha spedito per l'ennesima volta il fidato Maurizio Migliavacca. Il quale, poverino, torna sempre a mani vuote: e dire che i Democrat campani avevano promesso che ieri sarebbe stata la volta buona. Si torna, invece, alle primarie, che si terranno presumibilmente il 30 o il 31. C'è ancora da attendere, dunque, mentre il centrodestra scatta in avanti iniziando la sua campagna elettorale. E vede sempre più vicino il momento in cui tornerà a Palazzo Santa Lucia, da dieci anni feudo bassoliniano. Lui, don Antonio, invita alla calma: «C'è tempo fino al 28 febbraio per le liste», osserva, invitando il suo partito a riflettere insieme con gli alleati e invocando le primarie di coalizione, mentre Antonio Di Pietro lo invita, senza troppi complimenti, a levarsi di mezzo e prova a dire la sua sul candidato, minacciando di andarsene per contro proprio. Anche per questo il Pd campano sta pensando di istituire una commissione per trattare con gli alleati, in cui siederanno, per evitare ennesime crisi, le tre aree del partito. «È evidente che la strada si fa molto in salita», ammette alla fine Bassolino, «bisogna aver fiato». Peccato che le bombole d'ossigeno del Pd sembrano già esaurite da un pezzo.