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L'Italia torna a difendere il crocifisso

Un crocifisso appeso alla parete di una aula in una scuola romana

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È pronto il ricorso dell'Italia contro la sentenza con cui il 3 novembre scorso la Corte europea dei Diritti umani di Strasburgo ha imposto la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche italiane. Una decisione che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha comunicato ieri sera incassando l'immediato plauso della Conferenza episcopale italiana, per bocca del suo presidente, il cardinale Angelo Bagnasco. Prendendo la parola di fronte a un ricco parterre di ambasciatori ed ecclesiastici per presentare all'Ambasciata italiana presso la Santa Sede, insieme allo stesso Bagnasco e al sostituto alla Segreteria di Stato, monsignor Fernando Filoni, il volume «I viaggi di Benedetto XVI in Italia», Letta ha voluto dare lui stesso la notizia dell'impegno del governo contro una sentenza che ha fatto molto discutere, sollevando accese proteste in tutto il Paese. «Stamattina - ha detto - c'è stata una riunione al ministero degli Esteri per mettere a punto il ricorso che l'Italia presenterà con abbondanza di documentazione e di argomentazioni». Letta ha espresso poi ottimismo sull'esito del ricorso, che dovrà essere preso in esame dalla Grande Camera della stessa Corte di Strasburgo. «Abbiamo fiducia - ha affermato - che la Corte ripari quello che consideriamo un grave torto alla cultura prima ancora che al diritto, allo spirito prima ancora che al sentimento religioso, anche perché - ha spiegato - è stato facile per l'Italia sollecitare la solidarietà, il consenso e la partecipazione al giudizio davanti alla Grande Camera della Corte di Strasburgo anche di molti altri paesi d'Europa che stanno venendo sempre più numerosi a sostegno dell'azione italiana». Immediata e dai toni decisamente soddisfatti la reazione della Cei. L'iniziativa del governo italiano, «è da apprezzare decisamente», ha commentato a caldo il capo dei vescovi italiani, il cardinale Bagnasco, perché, ha sottolineato, «la sentenza veramente va contro non solo all'oggettività della storia europea ma anche al sentire popolare, della gente». Prima di prendere la parola come relatori, Letta e Bagnasco (quest'ultimo ricevuto nella mattinata in Vaticano da Benedetto XVI in vista del Consiglio permanente Cei in programma la prossima settimana) hanno avuto un breve colloquio in una saletta dell'ambasciata.   Ieri, tra l'altro, lo stesso Letta aveva accompagnato il premier Silvio Berlusconi ad un colloquio col predecessore di Bagnasco alla presidenza Cei, l'ex cardinale vicario Camillo Ruini, segno di un infittirsi di contatti tra governo italiano ed esponenti delle gerarchie ecclesiastiche.  

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