Alfano: "Non faremo leggi punitive"
Il Cav: tribunali? Plotoni d'esecuzione
{{IMG_SX}}«Ribadisco la volontà di procedere con gli impegni assunti lo scorso anno, e più specificamente con la grande riforma della giustizia, che abbia sede e luogo nella Costituzione della Repubblica». A sottolinearlo è stato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel suo intervento in aula alla Camera.«Penso - ha assicurato il Guardasigilli - che il 2010 possa essere un anno importante. La maggioranza e il governo si pongono nella logica di non perdere l'occasione che quest'anno possa offrire loro». "Il 2010 sarà l'anno delle riforme, anche costituzionali" - Ha ribadito il ministro della Giustizia. "Ce la metteremo tutta perchè non vogliamo difendere l'esistente", ha detto il guardasigilli che ha indicato tre «gangli» di fondo su cui il governo intende procedere: la parità tra accusa e difesa, l'arretrato civile, il sovraffollamento carcerario. Quanto alle riforme costituzionali (vale a dire l'annosa questione della separazione giudici-pm e modifica del Csm), Alfano ha precisato: «Non vogliamo fare regolamenti punitivi o che rendano negletta la giurisdizione. Crediamo nell'autonomia e nell'indipendenza della magistratura perchè i giudici sono soggetti solo alla legge. Ma la legge la fa il Parlamentò. Dunque, "le leggi i magistrati devono applicarle perchè soggetti non tanto al ministro della Giustizia o al Governo, ma a quelle leggi fatte dal Parlamento che a sua volta è espressione della sovranità popolare in nome della quale i giudici emettono le sentenze. Quindi - ha concluso Alfano - non ci sono due sovranità, una maggiore e l'altra minore".